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Le prime 10 aziende al mondo negli ultimi 25 anni
Globalizzazione e tecnologia hanno segnato le trasformazioni dell’economia mondiale e gli equilibri del mercato azionario, dove i colossi della Silicon Valley e gli astri nascenti del Made in China hanno sempre più peso. Guarda le classifiche interattive e scopri come sono cambiate le classifiche per utili, ricavi e capitalizzazione dal 1994 a oggi.
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di Andrea Franceschi De Marchi

La globalizzazione e la rivoluzione digitale sono due fenomeni epocali che hanno segnato le trasformazioni economiche degli ultimi anni. Per rendersene conto basta leggere le indicazioni di fabbricazione di articoli uso comune e fare il conto di quante volte compare la scritta Made in China. Oppure fare mente locale su quante operazioni oggi possiamo fare dal nostro smartphone che fino a qualche anno fa ci sarebbero parse fantascienza.

L’economia mondiale nel 2019 è sempre più tecnologica e globalizzata e questa trasformazione si riflette nella classifica delle 10 società per capitalizzazione, ricavi e utili nell’arco di 25 anni elaborata da Il Sole 24 Ore. Una classifica che rispecchia l’evoluzione dell’economia dal 1994 lungo un percorso che ha visto, da una parte la rapida ascesa della Cina al rango di seconda potenza economica mondiale, dall’altra la radicale trasformazione delle abitudini di consumo per effetto del crescente peso della tecnologia.

Apple e GE, ricavi a confronto. Dati in miliardi di dollari (Fonte: S&P Market Intelligence)

Nel 1994, anno da cui parte l’elaborazione dati curata da Il Sole 24 Ore, solo una azienda tecnologica (la Ibm), compariva nella top 10 delle società quotate mondiali. Una classifica dominata ancora dal settore petrolifero (Exxon Mobil e Royal Dutch Shell su tutti); dalla grande industria (General Electric, Toyota, Ford e General Motor); dalla finanza (Hsbc e Jp Morgan); dalle telecomunicazioni (Nippon Telephon); dai beni di largo consumo (Procter&Gamble, Wallmart). Oggi gli equilibri si sono totalmente ribaltati.

La scalata dei big tech nell’olimpo delle società quotate ha avuto due fasi. La prima nella seconda metà degli anni ’90 (nel 1999 nella top10 delle società quotate per capitalizzazione ben 5 erano del settore tecnologiche: Microsoft, Ibm, Cisco, Intel e Nokia) quando tutto ciò che era “dotcom” veniva trattato come oro. Si sa come andò a finire: la bolla scoppiò e la tecnologia, salvo eccezioni, fu pesantemente ridimensionata in valore di mercato. C’è stata poi una seconda fase che ha avuto luogo nel corso degli ultimi 10 anni con la rivoluzione degli smartphone.

La capitalizzazione nel tempo. Dati in miliardi di dollari (Fonte: S&P Market Intelligence)

La diffusione degli smartphone e di internet in mobilità, l’esplosione di Google e dei social media e la trasformazione dell’e-commerce da mercato di nicchia a fenomeno di massa ha portato Apple, Alphabet, Amazon e Facebook a scalare posizioni su posizioni nella top10. La capitalizzazione di questi colossi è cresciuta a dismisura arrivando a superare (è il caso di Apple e di Microsoft) la soglia dei mille miliardi di dollari.

In Forrest Gump, il protagonista (Tom Hanks) parla di un investimento fortunato in una “strana società di frutta”. Secondo alcune stime, se l’investimento in Apple fosse stato di 100mila dollari, oggi varrebbe circa 7 miliardi.

Per la gioia degli azionisti: 100 dollari investiti in Apple nel 1994 oggi sarebbero 19mila. Le big tech non sono più solo promettenti startup come ai tempi della bolla ma vere e proprie corazzate in grado di generare colossali flussi di cassa: la sola Apple ha a disposizione riserve liquide per 225 miliardi di dollari, una cifra che equivale a quasi metà della capitalizzazione di Piazza Affari.

Il pioniere dell’ecommerce
Jeff Bezos, fondatore di Amazon, nel 2001: l’azienda subì il crollo delle dotcom, ma oggi è tra le più capitalizzate al mondo.

Amazon, Apple, Facebook, Alphabet ora sono ai vertici della top10. Un primato conquistato in anni recenti. Discorso diverso per Microsoft, unica tra le grandi società quotate a Wall Street, a restare ai vertici ininterrottamente dal 1996 ad oggi. La società fondata da Bill Gates è oggi la prima al mondo per capitalizzazione e diverse volte la ritroviamo nella classifica delle 10 aziende più profittevoli nel corso degli ultimi 25 anni.

La pubblicità di Windows 95. La società fondata da Bill Gates oggi è la prima al mondo per capitalizzazione.

Completano il gruppo le cinesi Tencent e Alibaba. Due colossi di internet made in China che hanno conquistato posizioni nella top grazie alla poderosa crescita di utili e fatturato fatta registrare in questi anni. La presenza di questi due nomi è una testimonianza dei progressi messi a segno in questi anni dalla Cina sul fronte della tecnologia. Su questo terreno oggi la Repubblica popolare si gioca una partita quasi alla pari con gli Stati Uniti per il predominio globale.

Pil di Usa, Cina, Giappone Germania e Italia a confronto. Dati in miliardi di dollari (fonte Imf).

Anni di crescita a doppia cifra del Pil hanno portato la Repubblica popolare a conquistare il rango di seconda potenza economica a livello globale. E questa scalata non poteva che riflettersi nella top10 delle società quotate mondiali. Oltre al citato caso della tecnologia è rilevante la performance del settore bancario (ben 4 istituti di credito cinesi ad esempio figurano nella top 10 delle società che hanno fatto più utili nel 2018) e di quello petrolifero (PetroChina e China Petroleum & Chemical sono due tra aziende che hanno messo a segno più ricavi nel 2018).


Fonte:
elaborazione Il Sole 24 Ore su dati S&P Market intelligence
Coordinamento editoriale: Luca Salvioli
Contributo giornalistico: Andrea Franceschi De Marchi
Art direction: Laura Cattaneo
Design: Federico Barbara, Galimberti Luca, Alice Calvi
Sviluppo: Renato Zitti Pozzi

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