Trent’anni
di lotta per
il clima
Trent’anni di lotta per il clima
Come arriviamo alla Cop30 e quali sono gli scenari
di Massimo De Laurentiis
Scopri gli scenari futuri ⟶
Emissioni globali di gas serra in diversi scenari
Proiezioni secondo politiche correnti, Unconditional Ndc e Conditional Ndc.
Valori in gigatonnellate di CO₂ equivalente (GtCO₂e)
+2,8°
L’aumento della temperatura media del pianeta
L’ultimo rapporto sulle emissioni del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) segnala che con le politiche attuali la temperatura media del pianeta aumenterebbe di 2,8°C entro fine secolo. Se venissero pienamente attuati tutti gli Ndc, i piani nazionali per l’azione climatica, l’incremento resterebbe tra 2,3 e 2,5°C. Le proiezioni fino al 2050 mostrano la traiettoria delle emissioni in base a diversi scenari: politiche correnti; attuazione degli “Unconditional Ndc”, ovvero gli impegni realizzabili con le risorse interne di un Paese; e infine “Conditional Ndc”, ossia i piani vincolati a determinate condizioni, come un supporto finanziario internazionale.
Aumento della temperatura media sotto i 2°C
Proiezioni secondo politiche correnti, politiche aggiuntive e traiettoria per contenere l’aumento della temperatura entro 2°C. Valori in gigatonnellate di CO₂ equivalente (GtCO₂e)
Fonti: GHG EMISSIONS OF ALL WORLD COUNTRIES 2025, fonte: EDGAR per lo storico. Per gli scenari da Emissions Gap Report 2025, fonte: Unep
+2°
L’aumento della temperatura media del pianeta
L’area in giallo mostra la traiettoria che le emissioni globali dovrebbero seguire per contenere l’aumento della temperatura media del pianeta entro + 2°C. In ogni caso il risultato non sarebbe garantito. Secondo le stime dell’Unep, seguendo il percorso indicato la probabilità di riuscire a limitare il riscaldamento globale al di sotto di + 2°C si aggira intorno al 66%.
Aumento della temperatura media sotto 1,5°C
Proiezioni secondo politiche correnti, politiche aggiuntive e traiettoria per contenere l’aumento della temperatura entro 2°C o 1,5°C. Valori in gigatonnellate di CO₂ equivalente (GtCO₂e)
Fonti: per lo storico GHG EMISSIONS OF ALL WORLD COUNTRIES 2025, EDGAR. Per gli scenari Emissions Gap Report 2025, Unep
+1,5°
L’aumento della temperatura media del pianeta
L’obiettivo stabilito dieci anni fa nella capitale francese sembra ancora più lontano. L’area in verde indica il percorso che le emissioni globali dovrebbero seguire per limitare l’aumento della temperatura media del pianeta a + 1,5°C. In questo caso le possibilità di successo sono del 50% entro il 2100, con una probabilità minima del 33% nel corso del secolo. Con un trend globale ancora in crescita e la nuova uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, la distanza da questa traiettoria si fa ancora più difficile da colmare.
Come sono cambiati i top emitters mondiali
Dal 1995 la top 10 dei Paesi con più emissioni di gas serra è cambiata. Ai tempi della prima Cop tenuta a Berlino, gli Stati Uniti erano il primo emettitore al mondo con 5,78 Gt di CO2 equivalente. Nel 2005 è avvenuto il sorpasso della Cina, che da allora si è confermata in testa ogni anno con un distacco sempre maggiore. Pechino è arrivata ormai a emettere più del doppio degli Usa, tuttora secondi. Un altro Paese che in questi anni ha conosciuto un forte aumento delle emissioni è l’India, passata dalla sesta posizione nel 1995 al terzo posto nel 2022.
La top 10 dei Paesi con più emissioni
Com’è cambiata negli anni la classifica
Fonte: Climate Watch
L’aumento dei disastri naturali
Lo storico dei disastri naturali registrati dal 1900 a oggi mostra una crescita esponenziale soprattutto a partire dagli anni Ottanta. Il colpo d’occhio è impressionante, anche se il sito di Our World in Data, che ha rielaborato le statistiche, avverte che questo incremento è dovuto almeno in parte all’evoluzione delle tecniche di rilevamento e a un generale aumento delle segnalazioni nel tempo. Negli anni è cambiata anche la tipologia di disastri registrati, con alluvioni ed eventi meteorologici estremi tra i fenomeni più segnalati.
Numero di disastri naturali registrati
Trend globale delle catastrofi naturali. È importante segnalare che la crescita degli ultimi decenni è dovuta anche all’aumento delle segnalazioni per eventi che prima non venivano registrati
Fonte: Our World in Data
Numero di disastri naturali per tipologia
Trend globale delle catastrofi naturali
Fonte: Our World in Data
Finanza climatica
Nel 2009 la Cop 15 di Copenaghen definì un obiettivo concreto per la finanza climatica: mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno a partire dal 2020 (target raggiunto effettivamente solo nel 2022) per supportare i Paesi emergenti nello sviluppo di politiche per il clima.
Oggi questo piano è stato superato dal Nuovo Obiettivo Collettivo Quantificato (Ncqg), che prevede almeno 300 miliardi di dollari ogni anno. C’è poi una nuova roadmap che punta a raggiungere entro il 2035 la soglia di 1.300 miliardi annui, provenienti da diverse fonti, comprese istituzioni pubbliche e forme di finanziamento privato.
Finanza climatica: l'obiettivo dei 100 miliardi
Somma annuale fornita dalle economie avanzate per i Paesi in via di sviluppo. In miliardi di dollari
Fonte: OCSE
Confronto tra gli investimenti in combustibili fossili e in energia pulita
Dieci anni fa, gli investimenti globali in combustibili fossili superavano quelli in energia pulita di più di 200 miliardi di dollari. Nel 2016 è avvenuto il sorpasso dell’energia pulita, con 1.262 miliardi contro i 1.228 del fossile. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), nel 2025 i flussi di capitale verso il settore energetico sono destinati a salire a 3.300 miliardi di dollari, il 2% in più rispetto al 2024. Di questi, quasi 2.200 miliardi andranno a finanziare rinnovabili, nucleare, combustibili a basse emissioni, efficienza ed elettrificazione, circa il doppio rispetto agli 1.148 miliardi destinati a petrolio, gas naturale e carbone.
Investimenti globali in combustibili fossili ed energia pulita
Come sono cambiati gli investimenti in energia dal 2015 a oggi. In miliardi di dollari
Fonte: IEA
I partecipanti alle Cop
Negli anni la Cop è diventata un evento internazionale sempre più importante, con una partecipazione crescente che nelle ultime edizioni ha coinvolto decine di migliaia di persone. Nel 2015 si vede un picco, in occasione della Cop 21 che ha portato allo storico Accordo di Parigi. Le conferenze degli anni successivi hanno continuato a registrare grande partecipazione, con un record di più di 83.000 presenze alla Cop 28 di Dubai. Inoltre, il gap di genere all’interno delle delegazioni ufficiali delle parti si è assottigliato nel tempo, passando dall’88% di uomini e 12% di donne nel 1995 al 60% di uomini e 40% di donne nel 2024.
Partecipazione alle Cop
Il numero complessivo di partecipanti a ogni conferenza e la percentuale* di uomini e donne tra i delegati ufficiali
(*) La percentuale si riferisce ai membri delle delegazioni delle parti ufficialmente registrate, non al numero complessivo di partecipanti. Fonte: UNFCCC / Carbon Brief
Amazzonia: un luogo simbolo per la Cop 30
Belém, capitale dello stato amazzonico del Pará, è una sede simbolica per la Cop 30 di quest’anno. Per decenni l’Amazzonia è stata al centro di vaste campagne di deforestazione, che hanno contribuito ad alzare il livello di emissioni del Brasile. Oggi il Paese sudamericano, non senza contraddizioni, vuole riscattarsi e rivendica i progressi degli ultimi anni nella conservazione della foresta amazzonica, in cui la deforestazione ha rallentato. Il vertice di Belém, inoltre, vedrà la più grande partecipazione di sempre di popoli indigeni.
La deforestazione in Amazzonia
Com’è cambiato nel tempo il tasso di deforestazione annuale. Area in km²
Fonte: INPE - TerraBrasilis
Credits
| Coordinamento: | Luca Salvioli |
| Design director: | Laura Cattaneo |
| Testi: | Massimo De Laurentiis |
| Data visualization: | Alice Calvi, Giorgia Di Stefano, Luca Galimberti |
| Sviluppo: | Marina Caporlingua, Renato Zitti-Pozzi |
Coordinamento: Luca Salvioli
Design director: Laura Cattaneo
Testi: Massimo De Laurentiis
Data visualization: Alice Calvi,
Giorgia Di Stefano, Luca Galimberti
Sviluppo: Marina Caporlingua,
Renato Zitti-Pozzi
Design director: Laura Cattaneo
Testi: Massimo De Laurentiis
Data visualization: Alice Calvi,
Giorgia Di Stefano, Luca Galimberti
Sviluppo: Marina Caporlingua,
Renato Zitti-Pozzi