Digital Transformation Index 2024

Imprese digitali (e non)

Qual è il grado di maturità digitale delle aziende italiane? I risultati dell’ultima ricerca di Alkemy, edizione 2024
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di Biagio Simonetta

Come sono messe le aziende italiane in fatto di maturità digitale? A quanto pare non benissimo, se solo il 28% delle società quotate (meno di una su tre) ha iniziato a intraprendere un percorso di digitalizzazione e sviluppo del proprio modello di business. Mentre il rimanente 72 si divide fra una maggioranza che non ha ancora una visione strategica di lungo periodo e una fetta più piccola che addirittura non usa alcun tipo di canale online.

E’ questa la fotografia che emerge dall’ultimo lavoro di Alkemy, società che da anni si occupa di trasformazione digitale in Italia, e che nel 2018 ha lanciato Il Digital Transformation Index, un particolare indice che consente di misurare il grado di digitalizzazione delle società italiane quotate.

Lo studio di Alkemy, che Il Sole 24 Ore quest’anno propone in anteprima e in esclusiva, divide le società in sei macro-settori principali:

  • Industrial;
  • Consumer Goods;
  • Telco, Media & Technology;
  • Energy & Utilities;
  • Financial Services;
  • Healthcare & Pharma;

e prende in esame le aziende in possesso di una capitalizzazione superiore al 50% della media delle società della relativa industry.

La classifica delle aziende più digitali

Il Digital Transformation Index di Alkemy misura la maturità digitale di 80 società quotate alla Borsa di Milano, appartenenti a sei macro-industrie.
# Azienda Settore DEI Leadership Popularity Commitment Relevance Innovation
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Lo studio distribuisce le aziende su tre diverse fasi relative al loro grado di digitalizzazione:

  • “no digital/poor digital”, ovvero le aziende che non usano alcun tipo di canale online, o lo fanno male, non generando alcun tipo di valore;
  • “segregated digital”, individua le aziende che stanno iniziando ad utilizzare correttamente alcuni strumenti forniti dal digitale, ma che sostanzialmente continuano a fare le cose come prima (per esempio, utilizzano canali di vendita online senza però di fatto modificare integralmente il proprio modello di business);
  • e infine “full digital or integrated digital”, che comprende le aziende che hanno iniziato un vero percorso di digital transformation.

Quest’ultima fase è quella in cui si utilizzano tutte le leve del digitale aumentando di conseguenza il valore dell’esperienza da offrire ai propri clienti.

Le metriche usate

La rilevazione si compone di dieci metriche indipendenti basate su dati pubblici e rappresentative di cinque dimensioni chiave dell’abilitazione digitale delle imprese:

  • Leadership: presenza di competenze digital e IT nel Top management dell’organizzazione;
  • Popularity: posizionamento in termini di visibilità sui canali online misurato da volumi di ricerche e conversazioni online;
  • Commitment: frequenza e portata degli investimenti realizzati in area digital, tra cui gli investimenti in web marketing;
  • Relevance: ovvero la rilevanza del digitale nel modello di business dell’azienda, misurata per esempio dalle visite mensili al sito web, dalla percentuale di visite provenienti dai social e dalle interazioni su pagina FB;
  • Innovation: ovvero il riconoscimento del ruolo di innovatore nel mercato di appartenenza grazie a iniziative strategiche in termini di collaborazioni, hackathon, start up.

Quella di quest’anno è la terza edizione della Digital Transformation Index, dato che lo studio viene effettuato ogni tre anni, intervallo scelto a causa delle tempistiche ipotetiche di un processo di digital transformation in azienda, che dura mediamente 5-7 anni.

Grado di maturità digitale delle aziende italiane

Rispetto alla rilevazione del 2021, lo studio riscontra una forte concentrazione delle aziende nella fase centrale e un leggero slittamento della distribuzione verso una logica “Full Digital”, infatti è stata registrata una variazione del -9% nel cluster “Poor Digital” a favore di una variazione di +2% nella fase più evoluta. Variazioni ancora maggiori nel confronto con il 2018
Fonte: Digital Transformation Index 2024

Cosa dice il DTI del 2024

Dalla terza edizione dello studio del 2024 è emerso che il 12% del campione analizzato si trova ancora in una fase «Poor digital»; il 60% non ha ancora una visione strategica di lungo periodo che porti alla vera evoluzione del modello operativo e solo il 28% ha iniziato a intraprendere un percorso di digitalizzazione e sviluppo del proprio modello di business utilizzando le leve dell'innovazione, dei dati, delle tecnologie.

Un quadro, dunque, abbastanza lontano da quello ideale. Tuttavia, rispetto al 2021, i dati evidenziano un miglioramento nell’adozione del digitale da parte di tutte le industry con un progressivo avanzamento verso la seconda e terza fase di maturità digitale. Rispetto alla rilevazione del 2021, lo studio riscontra una forte concentrazione delle aziende nella fase centrale e un leggero slittamento della distribuzione verso una logica "Full Digital", infatti è stata registrata una variazione del -9% nel cluster "Poor Digital" a favore di favore di una variazione di +2% nella fase più evoluta.

Fra i settori, quello del Financial Services resta anche nella terza edizione dello studio pioniere, seguito dal settore Telco, Media & Technology. Seppur in crescita rispetto all’edizione precedente, le industry che registrano invece un indice di digitalizzazione inferiore rispetto agli altri settori sono Healthcare & Pharma, seguito da Beni e Servizi industriali.

Il confronto tra settori

Le aziende italiane stanno avanzando verso una visione completamente digitale, riconoscendo il digitale come il vero abilitatore del proprio business e raggiungendo percentuali di digitalizzazione sempre più elevate
Fonte: Digital Transformation Index 2024

Rispetto alle aziende prese in esame, nell’edizione del 2024 le aziende ‘Top performer’ con un valore di Digital Transformation Index superiopre al 70% sono: Prysmian, Tim, Nexi, Brembo, Finecobank, Technogym, Banca Generali, Intesa San Paolo, Wiit, Unipolsai.

“Il Digital Transformation Index 2024 mostra segnali incoraggianti, con un leggero aumento delle aziende che hanno raggiunto una piena maturità digitale. - ha commentato Duccio Vitali, CEO di Alkemy, che ha poi aggiunto - Tuttavia, questo progresso non è ancora sufficiente. Anche se sempre più imprese stanno comprendendo l'importanza di integrare il digitale nei loro modelli operativi, molte sono ancora lontane dal realizzare una vera trasformazione. Grazie anche ai fondi del PNRR dedicati alla digitalizzazione delle imprese, oggi più che mai, l'adozione del digitale rappresenta una priorità per le aziende che intendono crescere e mantenere la loro competitività".

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