I più ricchi di sempre
I patrimoni dei grandi leader tech valgono come Stati. Come si sono formati?
Dove sono detenuti? Una indagine di numeri e grafici
I patrimoni dei grandi leader tech valgono come Stati. Come si sono formati?
Dove sono detenuti?
Una indagine di numeri e grafici
20 gennaio 2025, cerimonia di insediamento della presidenza Trump.
Tra i presenti spiccano le figure di Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, i tre uomini più ricchi al mondo.
La commistione tra politica, potere e denaro non è certo una novità, specialmente nel contesto USA. La dimensione della loro ricchezza congiunta è però senza precedenti: 920 miliardi di dollari. Una cifra che solitamente associamo a economie nazionali più che a singoli individui. Capiamo la reale portata di questo patrimonio, la sua evoluzione e origine attraverso una serie di grafiche interattive.
Elon Musk guida il ranking dei 500 miliardari più ricchi al mondo, con la cifra monstre di 447 miliardi di dollari di patrimonio netto. Si tratta del primo uomo ad aver varcato la soglia dei 400 miliardi, così come nell’autunno 2021 fu il primo con un patrimonio superiore ai 300 miliardi di dollari.
La distanza con gli inseguitori è al momento netta. Bisogna infatti sommare il patrimonio di Bezos e Zuckerberg per ottenere una cifra paragonabile a quella di Musk.
Provenienza e settore delle persone più ricche al mondo
20 gennaio 2025, cerimonia di insediamento della presidenza Trump.
Tra i presenti spiccano le figure di Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, i tre uomini più ricchi al mondo.
La commistione tra politica, potere e denaro non è certo una novità, specialmente nel contesto USA. La dimensione della loro ricchezza congiunta è però senza precedenti: 920 miliardi di dollari. Una cifra che solitamente associamo a economie nazionali più che a singoli individui. Capiamo la reale portata di questo patrimonio, la sua evoluzione e origine attraverso una serie di grafiche interattive.
Elon Musk guida il ranking dei 500 miliardari più ricchi al mondo, con la cifra monstre di 447 miliardi di dollari di patrimonio netto. Si tratta del primo uomo ad aver varcato la soglia dei 400 miliardi, così come nell’autunno 2021 fu il primo con un patrimonio superiore ai 300 miliardi di dollari.
La distanza con gli inseguitori è al momento netta. Bisogna infatti sommare il patrimonio di Bezos e Zuckerberg per ottenere una cifra paragonabile a quella di Musk.
Provenienza e settore delle persone più ricche al mondo
Provenienza e settore delle persone più ricche al mondo
E pensare che nel 2005 il più ricco miliardario al mondo era Bill Gates con un patrimonio netto complessivo di “soli” 46 miliardi di dollari. Certo, nel mezzo ci sono stati 20 anni di crescita economica, innovazione tecnologica e dinamiche inflattive.
Classifica delle 500 persone più ricche al mondo: 2025 vs 2005
Due decenni che hanno visto l’epicentro globale dell’ultra ricchezza spostarsi quasi totalmente negli Stati Uniti. Da qui provengono infatti 14 dei 15 miliardari più ricchi al mondo. Nel 2005 erano 9 su 15.
Questa crescita dei patrimoni non è però stata omogena all’interno del gruppo dei top 500 miliardari. Chi ne ha beneficiato maggiormente sono stati proprio Musk, Bezos e Zuckerberg, se si guarda esclusivamente ai dati delle due classifiche proposte.
Distribuzione della ricchezza tra i miliardari più ricchi al mondo: 2025 vs 2005
Difatti, nel 2005 la ricchezza congiunta dei tre più ricchi miliardari al mondo era pari al 5,7% di tutta la ricchezza accumulata nella top 500. Tale quota è salita al 9,2% se aggreghiamo i patrimoni del podio dei miliardari odierni.
Lo stesso discorso vale per la top 5. Ovvero, esattamente come nel resto dell’economia mondiale, anche tra i super miliardari sta aumentando la disuguaglianza tra l’1% più ricco e il 99% rimanente.
Confronto tra patrimoni
La disuguaglianza tra billionaires emerge ancora più nettamente confrontando la ricchezza di Musk con quella complessiva dei miliardari italiani
La distanza è nell’ordine dei 350 miliardi di dollari. Al contrario, due decenni fa, il patrimonio congiunto dei top paperoni italiani, circa 52 miliardi di dollari, era sufficiente a posizionarli in cima alla classifica dei miliardari più ricchi dell’epoca
E cosa dire dei comuni cittadini del nostro Paese il cui patrimonio netto medio è di circa 200 mila dollari?
Non è rimasto invariato neppure il rapporto tra il patrimonio del miliardario più facoltoso e quello pro capite italiano.
Nel 2005 bastava mettere insieme il patrimonio netto medio di 236mila italiani per eguagliare le disponibilità economiche dell’uomo più ricco al mondo, Bill Gates.
Oggi, neanche la somma del patrimonio medio di 2 milioni di italiani basta a pareggiare la ricchezza di Musk.
Certo, pesa in questo senso anche la forte svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, avvenuta negli ultimi due decenni. Tuttavia, anche mantenendo costante il tasso di cambio al 2005, escludendone quindi l’effetto dalla nostra analisi, il patrimonio netto di Musk è pari al cumulato di 1,7 milioni di italiani.
Chiarite le reali dimensioni della ricchezza di Elon, Jeff e Mark rispetto agli altri miliardari o cittadini comuni, possiamo spingerci oltre, confrontandola con il Prodotto Interno Lordo di interi Paesi.
Dal punto di vista economico-statistico non risulta totalmente corretto un confronto tra uno stock accumulatosi negli anni (il patrimonio netto) e un valore annuale (il PIL, valore aggregato di tutti i beni e i servizi finali prodotti sul territorio di un Paese, in un dato anno).
Quanto sono ricchi in confronto a una nazione?
Ciononostante, risulta interessante registrare come la fortuna di Musk sia superiore al PIL di 171 dei 205 Stati del mondo. Ed è pari a quasi un quinto di quello italiano. Aggiungendo anche i patrimoni di Bezos e Zuckerberg, insieme potrebbero essere un membro del G20.
Trend dei patrimoni netti totali nell'ultimo decennio
Come si è creata questa ricchezza nel tempo? Tutti e tre condividono un destino di successo fin dalla giovane età. Musk a 28 anni vendette la sua azienda Zip2 per 300 milioni di dollari. Soldi poi reinvestiti in X.com, diventata Paypal e venduta a eBay all’età di 31 anni per 1,5 miliardi di dollari.
Bezos fondò Amazon all’età di 30 anni, e soli tre anni più tardi il suo patrimonio superava già i 10 miliardi di dollari. Zuckerberg era ancora ventenne quando creò thefacebook.com nel dormitorio di Harvard con quattro amici.
La crescita quasi esponenziale delle loro attuali fortune si osserva però nell’ultimo quinquennio durante il quale il patrimonio di Musk è più che decuplicato, quello di Bezos raddoppiato e di Zuckerberg triplicato.
Non si può non associare questa dinamica al boom del settore tech (e ambiti associati) durante la pandemia, poi parzialmente rientrato tra fine 2021 e 2022. Allo stesso tempo, la crescita degli ultimi anni è indissolubilmente legata all’andamento in borsa delle loro aziende proprietarie e allo scenario politico americano.
Composizione del patrimonio complessivo
Per capire le ragioni dietro a un tale arricchimento serve prima analizzare la composizione delle loro ricchezze. Tra i tre, il patrimonio di Musk è quello più variegato, spalmato su una moltitudine di settori, dall’automotive all’aerospazio, passando per socia media, AI e infrastrutture urbane.
Al 13% delle azioni Tesla si affianca infatti il controllo del 42% di SpaceX, del 79% di X Corp (l’ex Twitter), più partecipazioni nelle sue startup Neuralink, xAI e The Boring Company.
Al contrario, i capitali di Bezos, e soprattutto Zuckerberg, sono quasi esclusivamente dipendenti dal possesso rispettivamente dell’8,8 % delle azioni Amazon e del 13% di quelle Meta. Per il re del retail online si aggiunge poi, come per Musk, una partecipazione nel settore dell’aerospazio, con Blue Origin.
Da notare infine come tra social (X, Facebook, Instagram) e quotidiani (Bezos è proprietario del Washington Post), tutti e tre i super miliardari abbiano a disposizione un proprio canale comunicativo di massa. Che non disdegnano di utilizzare per prendere, più o meno direttamente, posizioni politiche.
Trend dei valori azionari al Nasdaq
Proprio il legame con la sfera politica, e in particolare con Trump, è una delle ragioni dietro l’ascesa di Musk al trono dei miliardari, oltre all’indubbia capacità imprenditoriale.
In meno di un decennio, con l’avvento dell’elettrico, Tesla è entrata a fare parte del gotha delle case automobilistiche più vendute. I ricavi sono balzati da 12 miliardi di dollari nel 2017 ai 97 miliardi del 2024 e i profitti lordi sono aumentati di nove volte.
Di conseguenza il valore delle azioni della compagnia è cresciuto dai 20 euro iniziali ai circa 400 attuali. Solo nelle due settimane successive alla elezione di Trump, sulla cui campagna elettorale Musk ha investito almeno 260 milioni di dollari e innumerevoli ore, il valore dei titoli Tesla è cresciuto del 23%.
I mercati non hanno premiato allo stesso modo Bezos e Zuckerberg il cui endorsement a Trump è stato più fine rispetto a Musk. A guardare i dati azionari, soprattutto in casa Meta, la situazione è comunque alquanto rosea.
Sembra un ricordo lontano il crollo del titolo avvenuto subito dopo il rebranding della compagnia, complice lo scetticismo degli investitori nei confronti del nuovo focus aziendale sul metaverso. Da quando, a inizio 2023, Zuckerberg ha lanciato “l’anno dell’efficienza”, caratterizzato da 20mila licenziamenti e una spinta sui profitti, il titolo ha iniziato una poderosa scalata verso l’alto.
La presidenza di The Donald, e le sue promesse di deregulation per l’industria tecnologica americana, potrebbero ulteriormente favorire i titoli delle big tech. Anche considerando le nuove pressioni statunitensi sull’UE, rea di trattare “very unfairly” i colossi americani, a colpi di multe e obblighi previsti dal Digital Services Act e dal Digital Markets Act.
Se poi aggiungiamo al quadro il ruolo di Space X e Blue Origin quali importanti contractor della NASA, capiamo che quel 20 gennaio 2025 è solo l’inizio e che Musk, Bezos e Zuckerberg potrebbero continuare a settare nuovi record di ricchezza.