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Pnrr asili nido,
la mappa dei cantieri

Pnrr asili nido,
la mappa
dei cantieri

Fino a 2.550 progetti per la realizzazione (o il recupero) di asili nido sul territorio nazionale: al via i primi cantieri ma sarà necessario monitorare lo stato di avanzamento dei lavori. Sotto l’ombrello del Pnrr verranno finanziati 150mila nuovi posti entro la fine del 2025.
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GIORNI AL 31 DICEMBRE 2025
Obiettivo Ue da raggiungere: 150.480 nuovi posti nido e infanzia
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Per ciascuno è possibile
partecipare al monitoraggio
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Numero di comuni
e unioni di comuni

AGGIORNAMENTO

24 marzo 2025

di Michela Finizio

Hanno meno di tre settimane di tempo gli oltre 1.800 Comuni destinatari, in via prioritaria, del nuovo bando Pnrr per la costruzione di asili nido.

Come già accaduto con l’ultimo avviso, pubblicato a maggio 2024, i tempi sono davvero stretti: gli enti locali potranno presentare le loro manifestazioni di interesse entro il prossimo 3 aprile e, in seguito all’istruttoria del ministero dell’Istruzione e del Merito, la amministrazioni autorizzate a cui verranno destinate le risorse disponibili, dovranno rispettare il cronoprogramma procedurale che prevede il termine di aggiudicazione dei lavori al 31 agosto 2025 e la conclusione dei lavori e collaudo al 30 giugno 2026.

Per guadagnare tempo si è scelto di partire con il bando prima ancora di stanziare effettivamente le risorse che dovrebbero arrivare con un decreto legge nei prossimi giorni.

La missione asili nido

È il calendario del Pnrr a dettare il ritmo: il nuovo avviso, contenuto nel Dm n.51 pubblicato il 17 marzo sul sito del Mim, è previsto nell’ambito della missione 4 - Componente 1 - Investimento 1.1 («Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia») finanziato dal Next Generation Eu.

Si tratta del quarto bando, in ordine di tempo, per potenziare l’offerta di asili nido nel nostro Paese: i primi bandi, chiusi tra il 2021 e il 2022, avevano ammesso al finanziamento un primo gruppo di interventi; l’ultimo, pubblicato con decreto n. 79 il 30 aprile scorso, aveva stanziato ulteriori 734,9 milioni di euro.

Tanto che oggi, stando alla mappatura dei progetti finanziati dal Pnrr pubblicata nelle statistiche su Italiadomani.gov.it, sono 3.200 in tutto quelli del Piano asili nido, per un totale di circa 4 miliardi impegnati in cantieri sparsi sul territorio nazionale.

«Il nostro obiettivo è eliminare le differenze territoriali nella disponibilità di asili nido, affinché ogni bambino possa avere accesso a un’educazione di qualità indipendentemente dal comune o dalla regione di appartenenza», ha affermato il ministro per l’Istruzione, Giuseppe Valditara, in occasione della presentazione del nuovo bando.

Lo scontro fra le ambizioni iniziali e le difficoltà di attuazione del Piano asili nidi, ha già reso necessaria una rimodulazione dei target finale del Pnrr: nel 2023 i nuovi posti da realizzare con fondi europei erano stati ridotti da 264.480 a 150.480.

Tra le criticità, l’innalzamento di prezzi delle materie prime in edilizia e la richiesta di Bruxelles di escludere dal conto gli interventi di manutenzione straordinaria di strutture già esistenti.

Fatto sta che l’operazione punta al raggiungimento finale dell’indice di copertura del 33% (33 posti disponibili, tra pubblico e privato, ogni 100 bambini 0-2 anni), anche se l’Unione europea ha già innalzato l’asticella comune, aggiornando il parametri di riferimento per il 2030 ad una copertura media del 50 per cento.

A confermare il nostro “realistico” passo indietro, alla luce delle difficoltà riscontrate in fase di attuazione del Pnrr, è la decisione - approvata a ottobre con il Piano strutturale di Bilancio di medio termine - di rivedere il Lep sugli asili nido al 2027, fissato al 33% con la legge di Bilancio 2022: l’obiettivo di assicurare un posto ogni tre bambini è stato ristretto al solo dato medio nazionale, mentre a livello regionale basterà raggiungere il 15 per cento.

Un tema evidenziato anche da Bankitalia che di recente ha sottolineato come, anche se spendessimo tutte le risorse, al Sud arriveremmo al massimo al 26,8% di copertura.

«Si tratta - afferma Raffaela Milano, direttrice ricerca di Save the Children Italia - di una ridefinizione al ribasso di un target nato a livello nazionale per contrastare gli squilibri locali, definito nel 2022 come livello essenziale delle prestazioni da raggiungere in tutti gli ambiti territoriali, anche nei piccoli comuni. Gli asili nido servono ancor di più nei contesti dove c’è maggior povertà minorile e dove pochissime donne lavorano. È importante che non si faccia marcia indietro e che questo obiettivo non venga cancellato».

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Il nuovo bando

Il bando della scorsa settimana, dunque, stanzia nuove risorse pari a circa 819 milioni di euro, reperite da risparmi su altri filoni d’intervento relativi all’edilizia scolastica. Intende finanziare interventi di nuova costruzione di nuovi asili nido o riconversione di edifici pubblici, non già destinati ad asili nido. I 14 Comuni delle città metropolitane avranno a disposizione una quota di risorse a prescindere dal livello di copertura del servizio già raggiunto, ma in proporzione ai posti da attivare (360, ad esempio, sia a Milano che a Roma).

Il bando poi individua altri 1.836 amministrazioni locali beneficiarie in via prioritaria, con il relativo importo spettante, stabilito in base al numero minimo di posti da attivare: in questi Comuni, stando agli ultimi dati Istat sui servizi per l’infanzia, l’indice di copertura è fermo in media al 15% e, comunque, nessuno raggiunge ancora il 33 per cento. Resta ferma la possibilità di partecipare anche per tutti gli altri Comuni lontani dal target che vogliano realizzare posti aggiuntivi, così come per gli enti locali più piccoli di partecipare in forma aggregata con Comuni limitrofi.

Cerca i cantieri finanziati
Su mappa oppure selezionando i campi, è possibile conoscere i progetti attivi per Regione, provincia e Comune (data di osservazione su Regis al 4 dicembre 2023)
Cerca i cantieri finanziati
Su mappa oppure selezionando i campi, è possibile conoscere i progetti attivi per Regione, provincia e Comune (data di osservazione su Regis al 4 dicembre 2023)
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Le difficoltà attuative

Gli allegati al decreto confermano che le realtà maggiormente coinvolte sono suppergiù le stesse del bando dell’anno scorso. Sia per entità dei fondi stimati che per posti attivabili. Ma il bando di maggio 2024 aveva già raccolto poche candidature, a conferma della difficoltà di partecipazione e progettazione degli enti locali. Otto Città metropolitane su 14 si erano defilate, anche se è proprio nei centri maggiori che le esigenze di conciliazione vita famiglia, indispensabili per aumentare i tassi di occupazione femminile, sono spesso più sentite.

I finanziamenti più corposi (oltre i 3 milioni di euro ciascuno) erano andati a Foggia, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme, Cerignola e Bagheria. Tutti territori inclusi anche tra i destinatari del nuovo bando, a conferma di quanto i servizi restino ancora lontani dai target. Nella top 20 delle amministrazioni comunali destinatarie del nuovo bando ci sono solo due new entry rispetto al 2024: Afragola, in provincia di Napoli, e Andria che prendono il posto di Latina ed Ercolano.

Insomma, nel caso degli asili nido la disponibilità potenziale dei finanziamenti non si traduce automaticamente nell’avvio dei cantieri. “Gli ultimi bandi hanno fatto un cambio di passo positivom andando a centrare le risorse sui trritori più bisognosi. Ma per molti di questi Comuni le carenze di progettazione sono troppo elevate e poi c’è il tema dei costi di gestione. Sono sempre di più gli asili nido costruiti, ma mai aperti perché mancano gli educatori e le risorse per mantenere le strutture”.

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Per approfondire
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
Italia/Attualità
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Claudio Tucci
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
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Le tappe precedenti

Gli ultimi due bandi finanziati sono solo l’ultima tappa di un corposo pacchetto di risorse, messe in campo con il Pnrr e non solo, negli anni precedenti. Con la rimodulazione approvata a dicembre 2023 parte dei cantieri della “missione asili nido” finanziati con il primo stanziamento da 4,6 miliardi è uscito dall’ombrello del Pnrr ed è stato necessario reperire nuove risorse.

Anche l’articolo 11 del “decreto Caivano” (Dl 123/2023, convertito con modificazioni nella legge 159/2023) ha reso possibile la pubblicazione dei nuovi avvisi, grazie alle economie dei precedenti interventi del Pnrr e al recupero delle risorse ancora disponibili su altre fonti, nazionali e comunitarie. Parte di queste risorse sono state recuperate da altri fondi nazionali destinati all’edilizia scolastica o tra le residue di vecchi piani ministeriali (uno tra tutti, il Piano Scuola digitale della riforma della Buona scuola del 2015).

Attivati con varie tranche di finanziamento, ad oggi sono oltre 3mila i cantieri avviati sul territorio nazionale che prevedono la realizzazione di nuovi posti in asili nido. Il Sole 24 Ore – in collaborazione con Monithon, iniziativa civica di monitoraggio dei fondi pubblici - seguirà il percorso verso l’attuazione di questa misura del Pnrr fino alla fine del 2025, per controllare se l’Italia sarà capace di raggiungere il target del 33% sul territorio nazionale.

La timeline del bando da 2,4 miliardi

Le tappe del maxi finanziamento per gli asili nido, dal decreto di riparto delle risorse alle proroghe dei bandi pubblicati, fino alle scadenze di oggi
02 dic
28 feb
03 mar
31 mar
14 apr
15 apr
31 mag
16 ago
08 set
26 ott
nov
dic
30 giu
31 dic
2021
02 dicembre
Decreto ripartizione risorse e apertura del Bando pubblico per la selezione di nidi e scuole infanzia
3 miliardi di euro
risorse totali
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2022
28 febbraio
Scadenza del Bando:
  • per i nidi arrivate richieste per 1,2 miliardi su 2,4 totali;
  • per le scuole dell'infanzia 2,1 miliardisu 600 milioni
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2022
03 marzo
Prima proroga dei termini al 31 marzo 2022, solo per nidi
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2022
31 marzo
Seconda proroga al 1° aprile 2022, solo per nidi.
Esito: le richieste salgono a 2 mld su 2,4 disponibili, +76% di domande, ma ancora debole la richiesta al Sud
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2022
14 aprile
Nuovo decreto per ricollocare 400 mln residui. In particolare previsto:
  • incremento risorse poli per l’infanzia
  • bando specificoper il mezzogiorno
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2022
15 aprile
Riapertura del Bando per il Mezzogiorno
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2022
31 maggio
Termine ultimo per la presentazione delle domande per il Bando Mezzogiorno.
Esito: utilizzo completo risorse 81 mln richieste su 70 mln
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2022
16 agosto
Prima pubblicazione graduatorie
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2022
08 settembre
Decreto direttoriale 57/2022 approvazione graduatorie. Stanziamento aggiuntivo di 108,7 mln euro da parte del Ministero per finanziare progetti pari merito - l'investimento finale sale a 3,1 mld di euro
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2022
26 ottobre
Decreto direttoriale 74/2022 di scioglimento delle riserve
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2022
novembre
Pubblicazione graduatorie aggiornate
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2022
dicembre
Pubblicazione graduatorie definitive
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2023
30 giugno
Termine per aggiudicarsi i contratti - avvio dei cantieri
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2024/2025
Esecuzione lavori
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2025
31 dicembre
Obiettivo Ue da raggiungere: 264.480 nuovi posti nido e infanzia
264.480
nuovi posti nido + infanzia
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Questa pagina web dedicata alla “missione asili nido” resterà attiva fino alla fine del Pnrr, dedicata ai progetti attualmente finanziati e mappati. Comune per comune, è possibile conoscere gli interventi e attivare il monitoraggio dei cantieri avviati nei quartieri della vostra città, rispondendo ad un semplice questionario online, in collaborazione con Monithon.

La piattaforma di monitoraggio dei fondi europei raccoglierà le informazioni e ci aiuterà a valutare lo stato di avanzamento dell’intera operazione. L’esito di questa attività di monitoraggio verrà comunicato all’interno di questa pagina.

La mappatura dei progetti finanziati deriva dagli open data pubblicati sul sito di Italiadomani.gov.it sull’universo dei progetti attivati finanziati dal Pnrr identificati sulla piattaforma Regis ed è stata aggiornata al 4 dicembre 2023.

La piattaforma messa a punto dalla Ragioneria di Stato per monitorare i finanziamenti europei, alimentata dai singoli enti, rileva il codice identificativo del progetto, la tipologia di intervento, la sua localizzazione e il finanziamento ammesso.

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