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Pnrr asili nido,
la mappa dei cantieri

Pnrr asili nido,
la mappa
dei cantieri

Fino a 2.550 progetti per la realizzazione (o il recupero) di asili nido sul territorio nazionale: al via i primi cantieri ma sarà necessario monitorare lo stato di avanzamento dei lavori. Sotto l’ombrello del Pnrr verranno finanziati 150mila nuovi posti entro la fine del 2025.
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GIORNI AL 31 DICEMBRE 2025
Obiettivo Ue da raggiungere: 150.480 nuovi posti nido e infanzia
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Per ciascuno è possibile
partecipare al monitoraggio
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SOGGETTI ATTUATORI
Numero di comuni
e unioni di comuni

AGGIORNAMENTO

24 giugno 2024

di Michela Finizio

Altri 31.660 nuovi posti in asili nido. L’ultimo bando ministeriale prevede un ulteriore potenziamento dell’offerta nazionale, in particolare nei Comuni ancora lontani dal target di copertura del 33% (33 posti disponibili ogni 100 bambini 0-2 anni). Accelera così la corsa verso il target fissato come livello essenziale della prestazione (Lep) dalla legge di Bilancio 2022.

Il nuovo avviso da 734,9 milioni di euro, pubblicato con decreto n. 79 il 30 aprile scorso dal ministero dell’Istruzione e del merito, è l’ultimo step di uno dei capitoli più famosi del Pnrr, in particolare della missione M4C1-18 dedicata al potenziamento dei servizi per l’infanzia.

La procedura, infatti, si aggiunge a quelle già chiuse e finanziate negli anni scorsi: finora sono stati approvati progetti per un totale di 4,6 miliardi di euro.

Di questi 700 milioni sono andati a coprire progetti già in essere precedenti al Pnrr; 900 milioni sono accantonati per coprire le future spese di gestione; la quota più cospicua è stata invece assegnata attraverso un bando da 3 miliardi di euro, di cui 2,4 destinati agli asili nido e i restanti 600 milioni per le scuole dell’infanzia.

Tempi stretti per il nuovo avviso

L’esito del nuovo bando è sicuramente positivo, visto che andrà a creare altri 31.660 posti in 845 Comuni italiani, grazie ai finanziamenti del nuovo avviso pubblico arrivato il 30 aprile scorso dal ministero dell’Istruzione e del Merito. Anche di più, quindi, dei 27mila previsti all’inizio.

Ma se ci concentriamo sulla lista dei beneficiari si scopre che tante grandi città si sono defilate. A partire da otto Città metropolitane su 14. Peccato che è proprio nei maggiori centri che le esigenze di conciliazione vita famiglia, indispensabili per aumentare i tassi di occupazione femminile, sono spesso più sentite.

Il nuovo avviso per gli asili nido

Il riparto delle risorse destinate agli enti locali per l’attivazione di nuovi posti in base alle graduatorie ministeriali e i dati di riferimento dei servizi per l’infanzia

Nelle graduatorie definitive, pubblicate una decina di giorni fa sul sito internet del ministero, sono circa 900 i progetti ammessi che vanno ad aggiungersi ai 2.500 cantieri già avviati per potenziare l’offerta dei servizi per l’infanzia.

Il bando da 723,7 milioni di euro è infatti l’ultima tappa di un percorso avviato ancora prima dell’avvio del Pnrr per raggiungere il livello essenziale della prestazione (Lep) del 33% sull’intero territorio nazionale: l’indice di copertura dei posti disponibili rispetto alla popolazione tra 0 e 2 anni è ancora lontano dal target previsti come obbligatorio con la legge di Bilancio 2022 entro il 2027; ancora più lontano rispetto all’obiettivo del 45% fissato a livello europeo entro il 2030.

Le nuove risorse sono state indirizzate in particolare agli enti locali ancora lontani da questi obiettivi e per favorire la massima adesione da parte delle amministrazioni comunali è stato deciso di posticipare al 5 giugno scorso, rispetto all’iniziale scadenza del 31 maggio, il termine ultimo per la presentazione delle candidature. Laddove resta per ora confermata al 31 ottobre la deadline per l’aggiudicazione dei lavori. Gli interventi ammessi sono riconversioni di edifici esistenti non già destinati ad asili nido oppure nuove costruzioni e ampliamenti.

Il 12% delle finanziamenti erano riservati alle città metropolitane, in tutto circa 89 milioni di euro. Rispetto allo stanziamento, però solo 30,8 milioni sono stati aggiudicati: solo sei delle 14 grandi città hanno partecipato, presentando nuovi progetti, mentre le altre otto - incluse Milano e Roma - si sono sfilate rinunciando all’opportunità.

A Napoli e Palermo vanno i finanziamenti più corposi per la realizzazione di sei nuovi progetti in entrambe le città: rispettivamente 6,84 milioni di euro per 317 nuovi posti e 5,56 milioni di euro per 215 nuovi posti. Seguono Catania, Messina, Firenze e Reggio Calabria.

In particolare alla Capitale e al capoluogo lombardo - dove già, va ricordato, sono stati avviati altri cantieri finanziati con altri bandi del Pnrr nell’ambito della missione asili nido - l’avviso iniziale destinava 8,64 milioni di euro ciascuna per la realizzazione di 360 nuovi posti in entrambe le grandi città, ma al ministero non sono arrivate candidature.

Tra gli altri Comuni, invece, sono 348 quelli ammessi al finanziamento a cui erano riservate in via prioritaria le risorse dall’avviso iniziale. Per tutti gli altri le risorse sono state aggiudicate a scorrere in graduatoria in base alle risorse residue oppure per effetto delle aggregazioni intervenute nel frattempo.

I finanziamenti più corposi (oltre i 3 milioni di euro ciascuno) andranno a Foggia, Corigliano-Rossano, Lamezia Terme, Cerignola e Bagheria. Più in generale quasi il 20% delle risorse andrà a Comuni campani, il 19,5% in Sicilia e il 12,6% in Puglia, con un totale del 64,7% di fondi riservati alle regioni del Sud, che tradizionalmente ne hanno più bisogno.

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La missione “asili nido” del Pnrr

I progetti ammessi con il bando di aprile sono solo gli ultimi finanziati con un corposo pacchetto di risorse, messe in campo con il Pnrr e non solo. Con la rimodulazione approvata a dicembre 2023 parte dei cantieri della “missione asili nido” finanziati con il primo stanziamento da 4,6 miliardi è uscito dall’ombrello del Pnrr ed è stato necessario reperire nuove risorse.

Come si legge nella Quarta Relazione al Parlamento sul piano nazionale, il budget del piano per questa missione si è ridotto del 30% e - tenendo conto anche dell’aumento dei costi delle materie prime - l’obiettivo a cui è vincolato il finanziamento è sceso da 264.480 a 150.480 nuovi posti attivabili. Questa decisione, comunque, non pregiudicherà la realizzazione di interventi già finanziati (i “progetti in essere” conserveranno infatti la copertura con fonti ordinari).

L’articolo 11 del “decreto Caivano” (Dl 123/2023, convertito con modificazioni nella legge 159/2023) ha inoltre reso possibile la pubblicazione del nuovo avviso, grazie alle economie dei precedenti interventi del Pnrr e al recupero delle risorse ancora disponibili su altre fonti, nazionali e comunitarie. Parte di queste risorse sono state recuperate da altri fondi nazionali destinati all’edilizia scolastica o tra le residue di vecchi piani ministeriali (uno tra tutti, il Piano Scuola digitale della riforma della Buona scuola del 2015).

I nuovi progetti ammessi al finanziamento vanno quindi ad aggiungersi agli attuali 2.500 progetti circa, già finanziati e in molti casi già cantierizzati.

Cerca i cantieri finanziati
Su mappa oppure selezionando i campi, è possibile conoscere i progetti attivi per Regione, provincia e Comune (data di osservazione su Regis al 4 dicembre 2023)
Cerca i cantieri finanziati
Su mappa oppure selezionando i campi, è possibile conoscere i progetti attivi per Regione, provincia e Comune (data di osservazione su Regis al 4 dicembre 2023)
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La mappa dei cantieri

Il Sole 24 Ore – in collaborazione con Monithon, iniziativa civica di monitoraggio dei fondi pubblici - seguirà il percorso verso l’attuazione di questa misura del Pnrr fino alla fine del 2025, per controllare se l’Italia sarà capace di raggiungere il target del 33% sul territorio nazionale.

Al 31 dicembre 2020 in Italia erano attivi solo 350.670 posti negli asili nido, di cui circa la metà (49%) all’interno di strutture pubbliche, a fronte di 653.487 bambini residenti tra 0 e 2 anni.

Questa pagina web dedicata alla “missione asili nido” resterà attiva fino alla fine del Pnrr, dedicata agli oltre 2.500 progetti attualmente finanziati e mappati. Comune per comune, è possibile conoscere gli interventi e attivare il monitoraggio dei cantieri avviati nei quartieri della vostra città, rispondendo ad un semplice questionario online, in collaborazione con Monithon.

La piattaforma di monitoraggio dei fondi europei raccoglierà le informazioni e ci aiuterà a valutare lo stato di avanzamento dell’intera operazione. L’esito di questa attività di monitoraggio verrà comunicato all’interno di questa pagina.

La mappatura dei progetti finanziati deriva dagli open data pubblicati sul sito di Italiadomani.gov.it sull’universo dei progetti attivati finanziati dal Pnrr identificati sulla piattaforma Regis ed è stata aggiornata al 4 dicembre 2023.

La piattaforma messa a punto dalla Ragioneria di Stato per monitorare i finanziamenti europei, alimentata dai singoli enti, rileva il codice identificativo del progetto, la tipologia di intervento, la sua localizzazione e il finanziamento ammesso.

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Per approfondire
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
Italia/Attualità
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Claudio Tucci
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
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I primi bandi e la rimodulazione

I primi bandi, chiusi tra il 2021 e il 2022, hanno ammesso al finanziamento un primo gruppo di interventi: allo stato attuale sono previsti circa 2.500 cantieri, in circa 2mila Comuni italiani, per un importo medio pari a 1,36 milioni di euro ciascuno.

Alcuni di questi interventi sono nuove realizzazioni, ampliamenti ed anche riqualificazioni (ad esempio tramite demolizione e ricostruzione) di asili nido già esistenti. Tutti prevedono la creazione di nuovi posti.

La timeline del bando da 2,4 miliardi

Le tappe del maxi finanziamento per gli asili nido, dal decreto di riparto delle risorse alle proroghe dei bandi pubblicati, fino alle scadenze di oggi
02 dic
28 feb
03 mar
31 mar
14 apr
15 apr
31 mag
16 ago
08 set
26 ott
nov
dic
30 giu
31 dic
2021
02 dicembre
Decreto ripartizione risorse e apertura del Bando pubblico per la selezione di nidi e scuole infanzia
3 miliardi di euro
risorse totali
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2022
28 febbraio
Scadenza del Bando:
  • per i nidi arrivate richieste per 1,2 miliardi su 2,4 totali;
  • per le scuole dell'infanzia 2,1 miliardisu 600 milioni
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2022
03 marzo
Prima proroga dei termini al 31 marzo 2022, solo per nidi
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2022
31 marzo
Seconda proroga al 1° aprile 2022, solo per nidi.
Esito: le richieste salgono a 2 mld su 2,4 disponibili, +76% di domande, ma ancora debole la richiesta al Sud
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2022
14 aprile
Nuovo decreto per ricollocare 400 mln residui. In particolare previsto:
  • incremento risorse poli per l’infanzia
  • bando specificoper il mezzogiorno
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2022
15 aprile
Riapertura del Bando per il Mezzogiorno
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2022
31 maggio
Termine ultimo per la presentazione delle domande per il Bando Mezzogiorno.
Esito: utilizzo completo risorse 81 mln richieste su 70 mln
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2022
16 agosto
Prima pubblicazione graduatorie
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2022
08 settembre
Decreto direttoriale 57/2022 approvazione graduatorie. Stanziamento aggiuntivo di 108,7 mln euro da parte del Ministero per finanziare progetti pari merito - l'investimento finale sale a 3,1 mld di euro
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2022
26 ottobre
Decreto direttoriale 74/2022 di scioglimento delle riserve
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2022
novembre
Pubblicazione graduatorie aggiornate
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2022
dicembre
Pubblicazione graduatorie definitive
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2023
30 giugno
Termine per aggiudicarsi i contratti - avvio dei cantieri
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2024/2025
Esecuzione lavori
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2025
31 dicembre
Obiettivo Ue da raggiungere: 264.480 nuovi posti nido e infanzia
264.480
nuovi posti nido + infanzia
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Circa 100mila nuovi posti da realizzare non possono però più rientrare nell’ombrello del Pnrr – e quindi contribuire al raggiungimento del target – e il loro destino verrà coperto con altri fonti di investimento.

A giugno 2023, infatti, è stato deciso di rivdere l’intera operazione asili nido dopo che la Commissione europea ha considerato inammissibili spese correnti e di gestione autorizzate per una cifra complessiva pari a 900 milioni di euro: all’aumento generale dei costi infatti si è aggiunto il mancato riconoscimento dei progetti ammessi al finanziamento che prevedono il restauro di strutture già esistenti.

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