Scuola, raccontaci la ripartenza

È la riapertura più attesa, dopo 6 mesi fuori dalle aule. Quali sono i nodi da sciogliere, quali le principali speranze e preoccupazioni?

Scroll per leggere i contenuti

Le parole chiave

I termini più ricorrenti all’interno dei commenti dei lettori.

aulainsegnantiragazzidocentimascherinasalutescuolebambinialunnifiglistudenticlassididatticamoltiliceomesi

Il numero di post sui social

Analisi fatta da Spin Factor su tweet e commenti ai post Instagram e Facebook comprendenti “Scuola”, “Genitori Scuola”, “Dirigenti scolastici”, “Azzolina”

Il sentiment sulla riapertura

La percentuale di utenti che appaiono preoccupati, non preoccupati o con un atteggiamento neutro. Analisi realizzata da Spin Factor

14 ottobre 2020

Vittorio Spolidoro

 Pisa 

Sono un Insegnante di secondaria di secondo grado e responsabile sicurezza per alcune imprese del territorio. Cosa noto: 1. I ragazzi sembrano non avvertire il pericolo. Al di fuori dell'ambito scolastico (fuori dal cancello, ad esempio) si assembrano e non indossano le mascherine. 2. I mezzi di trasporto sono sovraffollati 3. Non vi sono controlli per le strade o davanti alle scuole. 4. Abbiamo diversi casi di studenti e colleghi insegnanti in quarantena o positivi al COVID-19. 5. Capita che genitori o studenti, consapevoli di essere stati a contatto diretto con individui positivi al covid19, si pongano in volontaria quarantena senza avvisare l'autorità sanitaria. Rientrano a lavoro e scuola a quarantena conclusa. 6. Medici di famiglia si rifiutano di intervenire (certificare, richiedere esami specifici) o dichiarano di non sapere come comportarsi di fronte alla necessità di accertamenti anti covid19.

13 ottobre 2020

Dan

 Roma 

Appello al premier e alle istituzioni affinchè non siano ancora una volta i ragazzi delle superiori a pagare l'inefficienza dei ns servizi pubblici. Non è ammissibile che si costringano gli studenti alla didattica a distanza, che continua a dimostrarsi poco formativa, per nulla costruttiva e inefficace (9 su 10 le connessioni delle scuole sono scadenti, i docenti non preparati a lavorare simultaneamente dal vivo e online, i ragazzi a casa hanno un livello di attenzione bassissimo!), solo perché i ns sistemi di trasporti sono pessimi. E' assurdo che non si sia in grado di aumentare il servizio di trasporto pubblico limitatamente a solo due fasce orarie (7.00-8.30; 13.00-14.30!). Invece di spostare gli orari di scuola, si spostino quelli dei lavoratori, considerando anche che una fetta consistente della popolazione è in smart working. Gli attuali studenti delle superiori sono la ns forza lavoro dei prossimi 5/10 anni, dopo la salute devono essere il primo pensiero della società/Stato!!

10 ottobre 2020

Maurizio

 Alessandria 

Se i dirigenti delle varie attività produttive si comportassero come i dirigenti scolastici, le attività produttive fallirebbero. In realtà, non aprirebbero mai. Perchè far rientrare impiegati e operai e non farli andare ai computer o nelle officine? E' quello che sta accadendo negli istituti tecnici e professionali. Nelle scuole, i docenti e gli alunni rientrano ma non li fanno andare nei laboratori. Le ore di attività pratiche non ci sono più. A che serve? A che serve alzarsi presto, prendere bus affollati, tornare tardi a casa, rischiare di prendersi il virus, per non fare nulla di produttivo a scuola? Cosa posso insegnare se tutte le ore di laboratorio vengono fatte in una aula con la vecchia lavagna col gessetto? Per quanto tempo ancora i ragazzi potranno accettare questo "non insegnamento"? Fate un'inchiesta, per favore, su come si lavora in sicurezza a scuola. La domanda è: si lavora in sicurezza o si è solo a scuola in sicurezza?

09 ottobre 2020

Roberto

 Arezzo 

A quasi un mese di scuola, credo che adesso possiamo dirlo con certezza: la riapertura, esaminata da un punto di vista organizzativo e didattico, è stata ed è un disastro. Almeno alle Superiori, e a cascata mi viene da pensare anche negli altri gradi sottostanti, di solito già più problematici per conto loro: in effetti mi vengono raccontate cose turche, fra oppressione e cialtroneria. La rimodulazione oraria, frenetica e sfiancante, ha fatto sì che i minuti totali di didattica fossero gli stessi di sempre, ma l’accavallamento di materie genera in tutti soltanto stanchezza, nervosismo, frustrazione. Il distanziamento sociale in classe è più una chimera ipocrita che una realtà solida e sicura. La sperata socialità, la fondamentale interazione che ha giustificato la bontà della scuola in presenza, è (giustamente) inibita o quantomeno ostacolata; se così non fosse, sarebbe pericolosa.

07 ottobre 2020

Andrea

 Venezia 

Mi sono sempre chiesto, ma dirigente scolastico è inteso come nel mondo del lavoro. Dirigere sovraintendere, scegliere, e spendere come da delega. Oppure è inteso come un quadro di livello superiore senza nessun portafoglio, potere? Perchè se lo scorso anno scolastico la pandemia è entrata improvvisa e impensabile il lookdown, quest'anno no tutti sapevano delle limitazioni. Come ci si può trovare ancora senza computer se non risalenti a 5/6 anni fa? Come si può avere ancora la linea adsl? Come si può pensare di fare didattica in classe e a distanza se nessuno ha montanto le lavagne LIM? Questo mi chiedo. Non può essere colpa solo del ministero. Allora dirigenti o semplici applicatori di circolari? Oppure in ferie dal luglio a settembre.

07 ottobre 2020

Claudia75

 Torino 

In pochi sanno che si sta concretizzando un nuovo lockdown totale e silenzioso degli adolescenti negativi al tampone e in ottimo stato di salute. Le asl non esitano a imporre quarantena cautelativa ogni qualvolta si trovi una positività in classe, a tutti i compagni di scuola. Impossibilità di lasciare il proprio domicilio per 14 giorni, consiglio di isolamento domestico, DAD... nella classe di mio figlio 18 tamponi negativi e un positivo, “logica” conseguenza? Quarantena totale per la classe. E se al rientro a scuola ci sarà un nuovo raffreddore? Un nuovo tampone? Un nuovo positivo? È un sistema che, per come è stato concepito, porrà in lockdown a breve migliaia di bambini e ragazzini. È un sistema che a mio avviso non funziona.

06 ottobre 2020

Eleonora

 Como 

Se come sembra sarà obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto, per quale motivo in un'ambiente chiuso e sovraffollato (perchè le aule sono sovraffollate come gli altri anni) come è un'aula scolastica, non c'è l'obbligo della mascherina? Adesso che al Nord inizia il freddo diventa anche difficile lasciare aperte le finestre. Tenere la mascherina è pesante, però qui si parla di salute non solo di ragazzi e docenti, ma della collettività. Almeno alle superiori ci si dovrebbe pensare. I ragazzi a quell'età si infettano e infettano come dimostra l'attuale picco di contagi a Monza. Se a questo si aggiunge che i genitori degli adolescenti in genere sono over 40, spesso over 50, talvolta over 60, si comprende la delicatezza della situazione. In tutti gli altri ambienti chiusi la capienza è molto ridotta rispetto al preCovid e distanziamento e mascherina sono complementari non alternativi. Se non ci sarà un intervento tempestivo temo che i focolai scolastici saranno inevitabili.

05 ottobre 2020

Antonio

 Milano 

Le questioni che rallentano l'efficacia delle risposte che le famiglie attendono dalla scuola sono le seguenti: 1) è urgente porre fine all'anacronistico modello di reclutamento degli insegnanti; 2) è necessario accompagnare la formazione di base di ogni insegnante (pedagogica, metodologica, relazionale ecc.) con la conoscenza e l'applicazione degli strumenti ICT; 3) è necessaria e obbligatoria strutturare (ex L. 107/2015) periodi di formazione continua e certificata dalle Università; 4) è opportuna la creazione di un albo degli insegnanti; 5) il modello di reclutamento deve prevedere che l'insegnante svolga solo questa attività e non altre in parallelo; 6) vitale è l'innalzamento delle retribuzioni degli insegnanti dei vari ordini di scuola. Il coinvolgimento di tutti evidentemente non può rallentare la necessità di fornire adeguate risposte. Il procrastinare produrrebbe ulteriore ritardo rispetto ad un settore così determinante per la società nel suo insieme.

29 settembre 2020

Mario S.

 Villa San Giovanni 

Torno a scuola e quello che vedo è una assoggettamento misto a timore in specie ai ragazzi che, malgrado il fastidio, sembrano dei soldatini obbedienti alle direttive della loro Scuola. Mentre noi docenti un po confusi e un po infastiditi dal tutto, in specie dalle mascherine che si devono tenere per tutta la durata delle ore di lezione, quasi. Una scuola già precaria e che ha il volto dell'impegno come in trincea in tempi davvero difficili, un MIUR indifferente e lontano dalla realtà e dagli eco che soggiungono da tutti i mondi della scuola. Noi speriamo che ce la caviamo. Una sola speranza: tutto cambia. Speriamo anche il ministro e la politica che abbiamo.

26 settembre 2020

Marisa

 Arcevia 

Sono stati fatti sforzi importanti da parte di tutti, lo Stato, gli insegnanti, i Comuni, le famiglie. Riconoscerlo e smettere di alzare i toni. Non ve ne siete mai occupati così tanto e così demagogicamente. Molti si preoccupano solo di allargare il numero degli insegnanti, che delle gravi modifiche che apporterà alla didattica, alla formazione dei ragazzi. Fate in modo di responsabilizzare i ragazzi delle superiori che fuori dalle scuole sono poco prudenti! Sarà un anno difficile, lo sappiamo, buon senso e responsabilità da parte di tutti!

26 settembre 2020

Marco

 Roma 

Sarebbe bello per una volta che, anziché criticare, lamentarsi o accusarsi a vicenda tra genitori, insegnanti, presidi, assistenti scolastici, studenti, ecc... si remasse tutti nella stessa direzione, anche sottolineando i problemi ma soprattutto proponendo soluzioni o quanto meno avendo un atteggiamento costruttivo. Sarebbe tutto più facile.

25 settembre 2020

Riccardo

 Padova 

Ogni anno la scuola riparte e ogni anno sembra che riparta da zero. Scrivo da insegnante (precario) accorgendomi di quanto male stiano andando le assegnazioni delle supplenze quest'anno: poca trasparenza, zero continuità didattica, graduatorie errate e i vari usp impegnati a mettere qualcuno su cattedra senza dare possibilità di aggiornamento dei punteggi errati (da loro calcolati ). E in tutto questo nessun riscontro dai provveditorati impegnati ad assecondare il ministero in una continua campagna elettorale!!

24 settembre 2020

Marco

 Milano 

Sarebbe utile creare un flusso di informazioni che consenta di ricollocare studenti in scuole nelle vicinanze delle abitazioni così da evitare spostamenti pericolosi e inutili. In questo momento i ‘cambi’ sono paralizzati a causa della minore capienza delle scuole andrebbero invece agevolati garantendo bilanciamenti a somma 0 con una app ?

24 settembre 2020

Michi

 Lecco 

I miei 3 figli felicissimi di tornare a scuola. Buona organizzazione e gli insegnanti sono quasi tutti assegnati. Ma alle medie stanno seduti per 5 ore di fila, si possono alzare solo per andare a turno al bagno. Nessuno sa dire che cosa succede ad una famiglia con più figli se uno di loro deve stare in quarantena. Aspettiamo il primo caso per vedere che cosa succede.

23 settembre 2020

Grillo Parlante

 

Nella scuola della mia città sono state posizionate classi nel sottotetto, prima dichiarato non agibile come aula, e sotto la rampa di accesso. L'aula magna di 180 mq con ampie finestre è rimasta a disposizione dello staff per le riunioni.

23 settembre 2020

Tigrilla

 Milano 

Sono straziata con 2 figli al liceo IN due istituti statali di milano. 1) MANCANO I PROFESSORI 2) NELLE SCUOLE CONNESSIONI E SERVIZI DIGITALI PESSIMI 3) CLASSI TROPPO NUMEROSE PER CUI E' RICHIESTA DIDATTICA A DISTANZA ALTERNATA I RAGAZZI SONO DISORIENTATI .....SENZA LA SCUOLA SCUOLA CHE FUNZIONA NON C'E' VITA, NON C'E' FUTURO

20 settembre 2020

Emanuele

 Venezia 

La ripartenza della scuola è senz’altro un traguardo importante dopo i mesi del lockdown penosi per i ragazzi; ciò che non capisco sono numerose scelte fatte dal Governo che secondo il mio parere sono inutilmente gravose sul bilancio pubblico e alimentano gli esponenziali sprechi per cui l’Italia è famosa. Un esempio lampante sono i banchi a rotelle, che secondo le direttive date dalla scuola non possono essere spostati per non creare assembramento. A che pro dunque spendere milioni che sarebbero potuti essere utilizzati per insegnanti, aule e dispositivi didattici? Questa è una delle tante domande che inducono a pensare alla palese inadeguatezza dell’amministrazione. La scuola sta purtroppo diventando un altro buco nero che risucchia risorse pubbliche senza effettivi miglioramenti.

20 settembre 2020

Paola

 Verona 

Mia figlia ha iniziato la prima elementare. Manca la maestra di italiano. I suoi due compagni disabili (gravi) non possono venire a scuola perché manca l'insegnante di sostegno. Il servizio mensa inizierà non prima d'ottobre e quello del doposcuola non si sa ancora se può partire, e non per la mancanza di volontà della cooperativa che ha fatto domanda da mesi ma che ancora non ha avuto risposta dal MIUR. Complimenti cara ministra! Si vede che non ha figli. Le sue promesse sono solo fumo negli occhi. Se non si è grado di gestire una situazione così difficile, si lascia il posto ad altri.

20 settembre 2020

Paola L.

 Spoleto 

Tre figli in tre scuole, dalla materna con i bidelli-robot alle medie con una classe di 30 (30!) alunni per ora parcheggiati in palestra in attesa di docenti per uno sdoppiamento provvisorio causa COVID. Passando per le elementari con mascherina sotto al mento tutto il giorno. La sensazione, da vivaista che ha vissuto la stagione più assurda degli ultimi anni, al pubblico nel periodo del lockdown, è che tutta questa situazione gradualmente diventerà una nuova normalità, pur restando tutti sulle uova in attesa del primo contagio a scuola. Si ricomincerà ad usare le teste e si smonteranno le paranoie assurde che già ho dovuto sentire (es, niente fotocopie a scuola per chi ancora non ha libro di testo, rischio contaminazione!, oppure obbligo grembiuli con 30 gradi stando fuori la maggior parte del tempo). Ciò non toglie che tutto questo amplifichi tante problematiche 'vecchie' della scuola, e che si stia perdendo un'occasione per fare un passo avanti. Incrociamo le dita!

19 settembre 2020

Emanuele

 

La ripartenza della scuola è senz’altro un traguardo importante dopo i mesi del lockdown penosi per i ragazzi; ciò che non capisco sono numerose scelte fatte dal Governo che secondo il mio parere sono inutilmente gravose sul bilancio pubblico e alimentano gli esponenziali sprechi per cui l’Italia è famosa. Un esempio lampante sono i banchi a rotelle, che secondo le direttive date dalla scuola non possono essere spostati per non creare assembramento. A che pro dunque spendere milioni che sarebbero potuti essere utilizzati per insegnanti, aule e dispositivi didattici? Questa è una delle tante domande che inducono a pensare alla palese inadeguatezza dell’amministrazione. La scuola sta purtroppo diventando un altro buco nero che risucchia risorse pubbliche senza effettivi miglioramenti.

19 settembre 2020

Rox

 Milano 

Nella classe di mia figlia - scuola primaria di un comprensorio in pieno centro in Milano, terza classe - con formula a tempo pieno (8 ore) mancano le seguenti insegnanti: - insegnante di italiano - insegnante di inglese - insegnante di sostegno Come si potrà svolgere il programma ministeriale? Come si potrà recuperare la didattica, anche del secondo quadrimestre dell'anno scorso? Tale circostanza si commenta da sola. E' uno scandalo.

19 settembre 2020

Antonio

 Trapani 

La mia scuola ha un problema di areazione a causa delle finestre a vasistas che non solo si aprono poco ma molte sono guaste. Inoltre il lungo corridoio centrale tra due ali di classi, impone il ricircolo dell'aria di una classe attraverso l'altra. Ho suggerito l'areazione forzata ma niente da fare: la scuola apre in sicurezza e ci sono i tecnici responsabili che firmano per due soldi giocando sulla salute degli altri. Tralascio sulla pulizia della scuola.

18 settembre 2020

Beatrice

 Calolziocorte 

Bene, finalmente siamo tornati a scuola con tutte le precauzioni, possiamo continuare ad andare avanti e guardare avanti, grazie. A tutti coloro che si sono impegnati per l'istruzione di noi ragazzi, avanti sempre con precauzione ma avanti.

18 settembre 2020

Francesco

 Imola 

Ancora una volta persa l'occasione di riformare la scuola. Si investono poche risorse seguendo uno schema obsoleto: il reclutamento dei docenti e dei dirigenti; le strutture delle scuole; il ruolo degli insegnanti; gli obiettivi reali (e non quelli dichiarati) da conseguire. Tutti i punti sopra esposti richiedono interventi radicali; comprare dei nuovi banchi, stipendiare del personale temporaneo fino al 30/6 (sia insegnante che Ata) non comporterà un miglioramento della scuola. Il dramma è che pochi si accorgono della situazione e men che meno coloro che hanno il dovere di dare un indirizzo alla nostra scuola.

18 settembre 2020

Fontanaluilibero.it

 Bergamo 

Ho deciso di non reiscrivere mio figlio a calcio (12 anni) per contenere i rischi. Dal covid sembra si guarisca, se le cure avvengono già ai primi sintomi e questo è legato alla pressione ospedaliera. Fintanto che c’è posto in ospedale non c‘è pericolo. Il comportamento di attenzione è più di responsabilità collettiva che individuale per adesso. A mio figlio gli amici che fanno calcio dicono: "Fifone, hai paura del covid”. Lui mi ha detto che la cosa più difficile per lui è - a fronte dei free riders che lo vezzeggiano - dover tenere un comportamento responsabile per salvaguardare la salute di chi se ne frega.

18 settembre 2020

Patrizia

 Firenze 

Nella scuola primaria a tempo pieno in cui insegno solo un custode che deve sorvegliare due uscite (una davanti e una sul retro) e pulire da solo una scuola enorme. Sotto organico le insegnanti, per cui tour de force per coprire classi scoperte. A fronte dell'eventualità di casi sospetti neanche una mascherina FFP2 per la protezione delle insegnanti. Grande confusione sulle mascherine ammesse. Mascherine fornite dalla scuola fuori misura (ognuna deve essere modificata dall'insegnante perché troppo larga e casca). Corso di formazione Covid assolutamente insufficiente, disposizioni contraddittorie o assenti che creano grande confusione (es. si possono distribuire libri, quaderni, fotocopie? è meglio che il materiale scolastico viaggi da casa a scuola o sia custodito in un armadio?). Distanze inadeguate a mensa.

17 settembre 2020

eligio 32

 Lavello 

La scuola funzionerà dopo la scoperta del vaccino.

17 settembre 2020

Luciana

 Bergamo 

La ripartenza è stata normalissima. La scuola (privata) non ha dovuto introdurre procedure particolarmente impattanti sulla quotidianità degli scolari in quanto era già organizzata: le classi ampie, alcune anche con terrazza, i banchi singoli, l'utilizzo di pantofole durante tutta la permanenza a scuola, l'armadietto personale dove riporre i propri strumenti di lavoro erano già operative negli anni passati. E' stata introdotta la misurazione della temperatura all'ingresso, con termoscanner, l'utilizzo delle mascherine durante gli spostamenti dall'aula ai servizi, alla zona mensa, o agli spazi per la ricreazione. Tutti gli scolari fruiscono delle lezioni in presenza in un clima sereno e disteso. #nopanic #covidfree

17 settembre 2020

Gaia Bono

 San Gillio 

Ci siamo completamente dei bambini fragili, quei bambini che non possono frequentare la scuola per patologie respiratorie e non! il decreto dell'8 agosto li tutela, da mamma perfettamente d'accordo. Ma prorogare per noi famiglie almeno il bonus baby sitting?

16 settembre 2020

Luca

 Forte dei Marmi 

Riapertura, come gli altri anni,soliti problemi di trasporto pubblico locale, didattica nella norma del periodo ma buona, sufficiente organizzazione.

16 settembre 2020

Andrea

 Varese 

Completa assenza di gestione all'ingresso della scuola primaria (assembramenti e senza alcuna regola per il distanziamento). Mascherine consegnate non vanno bene per i bambini (stringono e non riescono a tenerle) - quindi è stato richiesto di utilizzare le proprie anche in stoffa. Elenco del materiale da portare a scuola arrivato due giorni prima dell’inizio. Buon lavoro

16 settembre 2020

Mole

 

La mia ripartenza, a casa in attesa di una cattedra. Le incongruenze nelle GPS sono molteplici. 3 punti però sono da evidenziare: Punto 1. Esodo silenzioso dei precari storici universitari verso la scuola. La super valutazione dei titoli universitari,ha fatto sì che i primi in graduatoria presentano ulteriori titoli valutabili con punteggi altissimi 144, 108, 79 e ZERO punteggio di servizio. Significa che non hanno mai insegnato in un aula di una scuola. Punto 2. Docenti con 6/8 anni di servizio scavalcati da ricercatori universitari precari. Punto 3. Il PARADOSSO ITALIANO,TAR e Parlamento sostengono che, almeno dal 2016 ad oggi (si possono vedere tutti i ricorsi e emendamenti bocciati presentati dai Dottori di Ricerca italiani per far equiparare il dottorato all'abilitazione all'insegnamento in un periodo dove sono stati bloccati i corsi di abilitazione), il "dottorato non può essere equiparato al servizio in aula". Ma le nuove GPS evidenziano il contrario.

16 settembre 2020

Raffaella

 Genova 

Liceo di mia figlia a Genova : 90 minuti di lezione al giorno x almeno 15 gg: Che istruzione è questa?

16 settembre 2020

Black

 Sarzana 

L'unica cosa che mi lascia perplesso è che alle medie (Sarzana), anche durante l'intervallo fanno restare tutti seduti al proprio banco con le mascherine. In pratica, stanno 5 ore seduti al proprio banco prevalentemente con la mascherina indossata in quanto molti professori non consentono agli alunni di toglierla o abbassarla e senza possibilità di muoversi. Ma come è possibile? Non mi risulta sia obbligatorio tenerla durante la lezione così come non mi risulta che durante l'intervallo gli alunni non possano, pur rimanendo in aula, alzarsi e interagire tra loro indossando la mascherina. È così per tutti? Per il resto ok.

16 settembre 2020

Davide Frigerio

 Castel San Giovanni 

Nessuna mascherina pervenuta nei primi due giorni di scuola all'istituto tecnico ITIS Borgonovo Val Tidone; né altro materiale previsto e annunciato dai telegiornali.

15 settembre 2020

Daniele

 Roma 

Scuola elementare, Roma 7’ municipio, oltre a non avere banchi, mascherine, gel igienizzante praticamente inesistente, abbiamo dovuto portare anche la carta igienica.....

15 settembre 2020

Paolo64

 Torino 

Stiamo creando una generazione, forse 2 se prendiamo il limite scuole materne -superiori, di ragazzi che avranno molti problemi, non solo di scolarizzazione, preparazione e capacità, ma anche e soprattutto psicologico e sociale. Ho seguito la didattica a distanza: bell'impegno gli insegnanti e gli studenti, ma il livello di attenzione e apprendimento sotto i limiti accettabili...e qui qualcuno parla ancora di utilizzarla... Non entro nella polemica con la Ministra e il Governo, o di Arcuri: la storia li ricorderà e, se hanno un minimo di onore e amor proprio, sarà già una pena enorme. Ma del terrorismo creato dai media e del bombardamento psicologico sulla testa dei cittadini dovremmo parlarne. Per tornare alla scuola che dire: solo l'impegno, le iniziative personali e locali, la capacità di alcuni, farà funzionare meglio o peggio questa condizione assurda. Con le assurde regole del CTS che servono solo a creare problemi per la loro mancanza di conoscenza delle attività lavorative.

15 settembre 2020

alpesa

 Milano 

Per la scuola italiana: mi preme migliorare l'Amministrazione pubblica, quindi creazione di Corsi di High School per la preparazione obbligatoria di impiegati, funzionari-quadri, dirigenti, prima della loro assunzione nel "Civil Service". Per semplificare la stesura delle Leggi, renderne più facile la comprensione e l'applicazione. A livello Statale, Regionale, (Provinciale), Comunale.

15 settembre 2020

martempest

 Pistoia 

Al di là di tutte le polemiche, l'aria di pessimismo e carica di pesanti inquietudini, di accuse reciproche, di campagne politiche fatte sulla testa degli alunni di ogni età, il rientro a scuola è stato sereno, allegro e pieno di soddisfazioni. Ovviamente parlo del primo giorno di scuola di mia figlia Nonostante questo primo giorno lo abbia già vissuto anni fa, l'emozione è stata grande. Vedere i bambini salire le scale della scuola per iniziare un nuovo viaggio che farà loro compagnia per molti, moltissimi anni è al tempo stesso un sussulto di vita e un tocco di nostalgia. E allora che dire. "Le spalle piegate sono forti più forti della paura dell'incerto parole ovattate si confondono con lacrime stentate e occhi bassi. Il cielo terso si riflette nel blu di vesti tutte uguali l'entrata di salita sono scale che portano in un mondo da esplorare. E poi dai vetri i volti che guardano tra gli alberi l'estate che saluta ma permane il primo viaggio di un lungo treno di futuro".

15 settembre 2020

Vale

 

I nostri figli hanno bisogno della scuola... teniamo duro, perché non deve richiudere!

15 settembre 2020

robertabraga

 Mantova 

Come docente posso dire ogni scuola si è mossa in autonomia senza concordare un'azione unitaria e compatta con le altre. Alcune scuole hanno adottato politiche di prevenzione più severe altre molto più morbide. E' un vero peccato. Inoltre scarseggiano i docenti e il personale ATA oltre che i presunti nuovi banchi.

15 settembre 2020

Teresa

 

Nessuna distanza tra i banchi e la coordinatrice è entrata in classe senza mascherina

15 settembre 2020

giovanna

 

Tutti ammassati fuori da scuola e senza mascherine

15 settembre 2020

Marigra

 Roma 

Mia figlia frequenta il Liceo Socrate che ha deciso per la didattica in presenza per tutti i giorni della settimana, ma gli studenti sono molto demotivati perché la situazione di disagio è troppo pesante, oltretutto tale grande sacrificio viene annullato dagli assembramenti che si sono creati fuori dalla scuola. Sarebbe stato molto meglio una soluzione che avesse previsto un mix tra didattica a distanza e didattica in presenza per gli studenti delle scuole medie superiori che utilizzano già ogni giorno portatili, tablet e smartphone. I vantaggi della didattica in presenza sono invece enormi per la scuola materna, elementari e medie.

15 settembre 2020

nida1

 Sesto San Giovanni 

Di tutto si parla e si scrive,tranne che dei nonni, che sono l'architrave delle famiglie e dei nipoti che vanno a scuola.

15 settembre 2020

Maria Grazia

 Milano 

Impossibile provare la febbre a scuola: dopo i primi minuti si è creato un enorme assembramento davanti al portone e hanno rinunciato, facendo entrare tutti in maniera ordinata

14 settembre 2020

Chiara

 Brescia 

Insegno alla scuola primaria. La scuola è stata rivoluzionata: classi quasi tutte dimezzate, una nuova sede per molte, insegnanti diversi per tappare i buchi di organico, orario ridotto solo al mattino. I bambini non erano tutti sereni e felici come spesso vengono descritti, proprio no: molti hanno vissuto situazioni pesanti in famiglia, e la scuola, che avrebbe dovuto essere la zona ‘neutra' dove tutto va bene, è pressoché irriconoscibile. Gli amici più cari sono in un altro gruppo, e non ci si può incontrare per via della 'bolla'. Qualcuno non ricorda più l'italiano perché non l'ha più parlato in famiglia, e le limitazioni sono pesantissime: non ci si scambia oggetti, non si lavora insieme, non ci si muove. E' molto faticoso anche per noi insegnanti, e l'attenzione prevalente adesso è sull'osservare rigidamente le regole. Andrà meglio? Forse, ma non ne sono molto sicura.

14 settembre 2020

Cami. G.

 Lugo 

Bel rientro. Classi ben distanziate e la mascherina data dalla scuola è un'idea intelligente. Entrare separatamente per poi uscire tutti insieme non è a parer mio una bella trovata ma ci sta.

14 settembre 2020

Vince

 Firenze 

Non è cambiato nulla in classe , lo scorso anno erano 23 alunni per classe, tutto riconfermato con la farsa del distanziamento a meno di un metro, la didattica con bacaglio in viso è insormontabile. Soluzione abbattere le classi pollaio ed assumere nuovo personale per una didattica di qualità. Diversamente molto meglio la DAD.

14 settembre 2020

Marco Martucci

 Piacenza 

1° giorno di scuola figlio entusiasta, tutto bene alla faccia dei gufi e dove non è così le colpe andarle a cercare nelle regioni, comuni e scuole stesse.

14 settembre 2020

Alicia

 Milano 

Scuola sicura, ma con molti professori mancanti. Non avere il professore di matematica ad un liceo scientifico è particolarmente grave.

14 settembre 2020

claudia

 

Per entrare alla scuola materna c'era un'ora di fila per registrare la temperatura!

14 settembre 2020

Laura

 Milano 

La mia preoccupazione più grande è (credo come la maggioranza dei genitori) non riuscire a gestire un'eventuale influenza dei miei bambini, come mamma lavoratrice fulltime in un'azienda che ha già terminato il periodo di smartworking non saprei come potermi organizzare, se i genitori non hanno i nonni?

14 settembre 2020

Mara Gazzignato

 Tortona 

I miei ragazzi frequentano entrambi il liceo Peano di Tortona. Immobile datato e mai sistemato. Matteo frequenta la terza e tutti i suoi compagni di seconda e terza faranno un giorno in classe e uno di didattica a distanza. Mia figlia frequenta la quinta e lei così come i ragazzi di prima saranno sempre in classe. Gli spazi però sono terribili e ridotti al minimo. Azzardo, forse nemmeno a norma. Nessun ricorso ad aule o strutture esterne. Speriamo bene...

14 settembre 2020

Camy

 

Gestito bene l'ingresso, in classe c'è distanziamento ma l'uscita è un disastro

14 settembre 2020

Stefan

 

Abbiamo fatto lezione in palestra, la voce rimbombava e non si capiva niente

14 settembre 2020

Cristina Amianti

 San Donato Milanese 

Questa mattina abbiamo ripercorso la vecchia strada per la scuola a piedi, come facevamo tutti i giorni fino al febbraio scorso, dandoci la mano (la sinistra, perché la destra è quella della cartella!) e mentre attendevamo che chiamassero la 2A, abbiamo visto la maestra dal giardino che a distanza salutava i bambini e nonostante la mascherina, era chiaro che sui nostri volti ci fossero dei grandissimi sorrisi, oltre ad una piccola lacrimuccia.

14 settembre 2020

Alessandro

 Genova 

Buongiorno, oggi primo giorno di scuola con due ore di durata, l'aula è l'ex refettorio dell'istituto, molto grossa, ogni bambino ha un banco e l'ingresso all'aula è diretto, le informazioni dalla scuola arrivano sia via comunicazione ufficiale (portale/app) che ufficiosa (mail dai professori) per accelerare la diffusione delle informazioni. La scuola sta facendo bene, ora vediamo genitori e alunni.

14 settembre 2020

Carmelo

 Catania 

Anche sulla scuola, assistiamo ad un balletto di regole inapplicabili nella vita reale. Oggi si ha più paura di finire stritolati negli ingranaggi della burocrazia sanitaria che di prendere il virus, che pure è un grande pericolo per tutti. Qualunque genitore sa che i bambini, soprattutto quelli della primaria, sono frequentemente soggetti ad avere qualche linea di febbre. Anche i vaccinati contro l'influenza stagionale. Quando queste febbri cominceranno sarà il caos ed il panico totale! I bambini avranno dei veri e propri traumi con le difficoltà di socializzazione, e delle carenze didattiche importanti. Mi pare che stiamo tornando alla peste manzoniana con la caccia agli untori (veri o ipotetici che siano). Speriamo arrivino presto cure e vaccini e che siano efficaci.

14 settembre 2020

Glauco Ferrara

 Imperia 

Hanno pensato alla sicurezza all'interno della scuola ma non hanno pensato alla sicurezza fuori della scuola: assembramenti incredibili e inaccettabili all'entrata e all'uscita. Di chi è la responsabilità, forse dei presidi che non hanno attuato un programma intelligente di entrata ed uscita?

14 settembre 2020

Massimo

 Viareggio 

Vorrei porre all'attenzione il problema dei rappresentanti per la sicurezza nella scuola. Ma chi li ha scelti? Come sono stati selezionati? Quali competenze hanno? Che formazione hanno fatto in queste settimane? Quali direttive univoche hanno avuto? A me sembra ci sia molta improvvisazione e molto caos. Così alla scuola dell'infanzia in Versilia ci ritroviamo con un rappresentante della sicurezza che pensa che i bambini da 3 a 5 anni possano stare in un'aula a gruppi di 4, senza incontrarsi mai al di fuori del loro gruppo, senza toccar mai i giocattoli usati dagli altri. E le insegnanti che devono cambiarsi la tuta ogni ora, devono usare i guanti.... Ma ha idea di cosa è una scuola dell'infanzia, cosa fanno i bambini a quell'età? Ok partire in sicurezza ma sapendo sempre con chi abbiamo a che fare. Altrimenti sono solo inutili prescrizioni impossibili da utilizzare.

14 settembre 2020

Luca

 Milano 

Il ritorno a scuola è un momento solenne, vista la chiusura di tutti questi mesi che mai avremmo immaginato. È una fase talmente complessa che la lista di priorità è lunga e molto dipende dalla sensibilità e situazione personale. A me piace pensare che è il ritorno per gli studenti nelle classi. Un ritorno alla didattica nella sua forma più completa e nella relazione con i compagni e con i docenti. È questo che vuol dire crescere nella società civile. È normale che il contagio faccia paura e che la famiglie siano preoccupate per i tanti cambiamenti che impatteranno sull’organizzazione della nuova quotidianità. Però ricordiamoci di loro: i ragazzi, i bambini e la costruzione del loro futuro. Oggi, 14 settembre, è il più bel giorno del 2020!

14 settembre 2020

Sara

 Milano 

Verso gennaio-febbraio arriva di solito dalle maestre il grido d’aiuto: per favore se i vostri figli hanno la febbre, teneteli casa! Seguono, nella mia esperienza di mamma di un bambino che deve iniziare il terzo anno della primaria, settimane in cui le stesse insegnanti sono a casa con l’influenza. Cosa succederà in questo 2020 pandemico? La responsabilità dello stato di salute dei bambini ricade sulle famiglie. Curioso, visto che al lavoro, addirittura al ristorante, ci hanno abituato a fare la coda davanti a quei termometri-pistola che danno il via libera o meno. Invece noi dovremo provare la febbre a casa, e poi se supera i 37,5°C tenerli lì. La scelta della Regione Piemonte, che invece invita la misurazione a scuola, mi sembra di buon senso. Altra considerazione: tosse, mal di gola, naso chiuso sono sintomi che obbligano il bambino a stare a casa. Sono anche sintomi che durano tutta l’inverno. Se le aziende ricominceranno a pretendere la presenza in sede, come faranno i genitori?