Un viaggio
alla riscoperta
del sesso

Suzannah Weiss, una famosa sessuologa americana, dice che molti ritiri nascono dalla volontà delle donne di reclamare la propria sessualità in un mondo che ha spesso represso i loro desideri e le ha fatte vergognare. La maggior parte dei partecipanti ai sexual retreats sono infatti proprio le donne.

Questi soggiorni costosissimi sono sempre più diffusi per via dell'affermarsi della "sexual wellness", cioè l’idea che la sessualità faccia parte della nostra salute fisica e mentale: quindi, chi ha una vita sessuale felice, vive meglio in generale. I sexual retreats sono anche sempre più diffusi perché il benessere sessuale delle donne nello specifico è ormai grande oggetto di attenzione.

Le catene alberghiere più lungimiranti si sono quindi messe al passo con i tempi dando vita ai sexual wellness retreats. Secondo il Global Wellness Institute, statunitensi e medio orientali sono i clienti numero uno, in quanto sono i popoli che spendono di più quando viaggiano. Ma ci sono anche gli Europei, i primi per numeri di viaggi all’insegna del benessere: 301 milioni nel 2022.

Gli esperti ritengono inoltre che il Covid abbia dato una notevole spinta al mondo della sexual wellness, e in particolare alla popolarità dei sexual retreats. Durante il lockdown, molti si sono concentrati sul miglioramento di se stessi, avendo più tempo per conoscere meglio il proprio corpo e per avere rapporti con i partner, secondo Weiss. Questo ha fatto sì che siano emersi problemi sessuali da cui prima si era "distratti".

I retreats di Back to the Body variano dagli 8,000 ai 18,000 dollari per una settimana in base alla location, che cambia di volta in volta, e al numero di partecipanti, che varia da sei a 16. Intimacy Moons, un altro retreat americano particolarmente famoso, costa 12,500 dollari per tre giorni a Washington D.C.

Sul sito, viene spiegato che la tariffa garantisce “un pacchetto completo che comprende il trasporto privato da e per l'aeroporto, un'ora di consultazione pre-ritiro, sei ore di seminari personalizzati e due sessioni post-ritiro.”

In realtà non si tratta di un pacchetto particolarmente completo: il prezzo non include né voli né alloggio. E questo è solo il prezzo base per il retreat a Washington D.C., ma viene prontamente specificato che coloro in cerca di uno scenario diverso possono svolgere il ritiro in località ben più idilliache, come Barbados, Bahamas, Martha's Vineyard e Miami.

Una tentazione non indifferente, chiaramente ad un sovraprezzo importante. Il costo totale dei ritiri di Intimacy Moons, che è circa un terzo dello stipendio medio annuale in Italia, spiega perché i retreat siano pensati “esclusivamente” per i dirigenti d’azienda. Il sito dice infatti che “i ritiri privati offrono una vacanza ideale e discreta per i dirigenti e i loro partner che cercano di ricucire relazioni angosciate, superare le barriere della comunicazione sessuale o ricostruire la fiducia in seguito a un’infedeltà.”

Madsen ritiene che il prezzo dei retreat sia giustificato dall’importanza del percorso che viene fatto.

“Si tratta di un ritiro per il benessere sessuale delle donne sicuro, sano, consensuale. Le sosteniamo nel raggiungimento dei loro obiettivi e della loro prossima evoluzione. Quello che vediamo nelle nostre donne è che dopo aver fatto questo lavoro sul loro corpo, a volte si sposano. A volte tornando a fare appuntamenti. A volte divorziano. A volte cambiano lavoro. A volte si trasferiscono. Fanno grandi cambiamenti nella loro vita.”

I dati aiutano a capire questo trend: i viaggiatori del benessere tendono a spendere di più per viaggio rispetto alla media dei turisti; questo vale sia per i viaggiatori nazionali che per quelli internazionali. Nel 2022, i turisti internazionali del benessere hanno speso il 41% in più rispetto al turista internazionale tipico. Per i turisti del benessere nazionali il dato è ancora più alto, con un aumento del 175% rispetto al turista nazionale tipico. Questo è dovuto al fatto che i turisti del benessere sono in genere più benestanti, istruiti e ben disposti a spendere di più per esperienze di viaggio, servizi e strutture che favoriscono la loro salute e il loro benessere.

Gli esperti mi hanno inoltre spiegato che il costo viene giustificato dal fatto che molti desiderano fortemente cambiare la propria vita sessuale: c’è chi sta vivendo il fallimento di un matrimonio, chi non ha mai avuto un orgasmo, e chi semplicemente sa bene di non aver raggiunto il proprio potenziale sessuale. L’idea sempre più diffusa è che senza lavorare sulla propria sessualità, la nostra vita non potrà mai essere pienamente soddisfacente. Da qui la predisposizione a spendere grosse somme di denaro per quella che si pensa possa essere un'esperienza di trasformazione. Madsen mi spiega che per molte donne la decisione di spendere una tale somma per il proprio benessere sessuale è anche una forma di emancipazione, una forma di libertà, l’inizio di un percorso che porterà ad una versione più libera di se stessi e, soprattutto, a una vita sessuale migliore.

“Sì, non è un'esperienza economica.... ma non so se le persone sanno quanto costa andare a Disneyland per una settimana”, dice Madsen.

L’immagine di Disneyland è calzante: i sexual retreats sono un po’ il parco giochi della sessualità, in luoghi esotici, lontani da casa, dove si ha il tempo e il modo di pensare solo al proprio piacere. Il viaggio di per sé ha un ruolo fondamentale nel percorso. Questo perché viaggiare tende ad aprire la mente, ad essere più avventuroso e a rilassarsi. Fare terapia è difficile, ma farla mentre si è in vacanza in luoghi meravigliosi lo è un po’ meno, dice Weiss. E poi, viaggiare di per sé tende sempre a risvegliare qualcosa in noi, aggiunge.

Allontanarsi da casa è assolutamente fondamentale perché i sexual retreats funzionino, secondo Madsen.

“La chiave è che le donne si prendano un impegno … che facciano la valigia e partano. Quando le donne mi dicono: “Vivo negli Stati Uniti, quando vieni in Minnesota?”. Io rispondo che non ci andrò mai, anzi dico “dimmi quando tu verrai da me? Quando troverai il tempo nella tua agenda? Ci vuole impegno per fare una valigia. Ci vuole impegno per comprare un biglietto. È come pianificare il proprio rapimento”.

Il crescente interesse per i soggiorni orientati al benessere sessuale sta facendo sì che hotel in tutto il mondo stiano lanciando promozioni e pacchetti per soddisfare questo gruppo di viaggiatori. Questo è il caso anche degli hotel più “tradizionali”, come i St Regis, e dei pesi massimi del lusso, come il Six Senses di Ibiza, che stanno ampliando i propri servizi nel campo, assumendo team di specialisti da scuole di tutto il mondo. Anche le compagnie di viaggio si stanno dando da fare, con la creazione di programmi speciali di fuga progettati per aiutare i viaggiatori a riconnettersi al proprio io sessuale. Secondo Condé Nast Traveler, il benessere sessuale sarà tra le principali tendenze di viaggio per quest’anno.

Madsen ha iniziato nel 2011, dopo essere stata lei stessa cliente di diversi sexual body workers. Al tempo, faceva due o tre sessioni a settimana, ma i risultati scarseggiavano ad arrivare. E’ allora che decide di raccogliere tutta l’esperienza fatta in prima persona e crea un programma a cui lei stessa avrebbe voluto partecipare negli anni.

“Ho lasciato il mio lavoro presso l'American Fertility Association, dove ero la voce più conosciuta al mondo in materia di fertilità e infertilità e ho deciso che avevo trascorso la maggior parte della mia vita ad aiutare le donne a far nascere i bambini - dice Madsen -. Volevo aiutare le donne a far nascere se stesse”.

Da qui il nome della sua azienda (ora protetto da trademark): “Back to the Body.” L’idea è quella di un percorso per riconnettersi al proprio corpo, lì dove Madsen aveva individuato una nicchia di mercato profittevole.

Le clienti dei retreats di solito partecipano a più soggiorni, dai tre ai cinque. Madsen dice che una volta iniziato questo viaggio, vogliono sempre di più. E si tratta di donne di tutte le generazioni, dai 20 ai 93 anni, sebbene il core business siano quelle tra i 40 e i 60 anni, e di tutti i background (poliziotti, avvocati, casalinghe, politici e insegnanti) che a dispetto del costo dei retreats, fanno sì che siano subito sold out.

“Di solito vediamo donne che partecipano a molti ritiri nel giro di due anni e poi rallentano. Arrivano in uno stato di fame, di carestia, e cercano di riempirsi, di crescere, di capire se stesse. Io lo chiamo il periodo di alimentazione,” dice Madsen.

“Si possono fare molte cose con i propri soldi - aggiunge -. E credo che la gente non si renda conto di quanto spende. Si possono spendere anche 1.000 o 1.500 dollari per un paio di stivali.”

Uno studio del The Journal of Sexual and Relationship Therapy ha rivelato che la maggior parte dei partecipanti ha riscontrato cambiamenti da moderati a molto positivi in tutti gli ambiti testati nei sei anni successivi al ritiro. Nello specifico, il 75% ha dichiarato di aver sperimentato un miglioramento per quanto riguarda la propria eccitazione e l’immagine sessuale di sé stessi; il 72% ha riferito un miglioramento per quanto riguarda l'estetica del proprio corpo; il 71% per le sensazioni dei genitali e l'assertività sessuale, e il 66% per la soddisfazione sessuale.

Sempre più persone saranno interessate a questo tipo di viaggi per risolvere tensioni e insoddisfazioni nella propria vita sessuale. Gli esperti del settore ritengono infatti che molti stressati dal lavoro, o dai figli, oppure da entrambi, decideranno di concedersi un ritiro per ritrovare l’intimità persa e dare una scossa alla propria sessualità.