C’è chi viaggia per scoprire posti nuovi, chi per staccare dalla monotonia quotidiana e chi per rilassarsi. Ma c’è anche un numero crescente di persone che decide di partire per migliorare la propria vita sessuale. Si tratta di un trend emergente che consiste nel prendere parte ai cosiddetti sexual retreats, cioè soggiorni in località esotiche scanditi da sedute con professionisti del campo.
Rientra nella categoria del turismo del benessere, che secondo il Global Wellness Institute diventerà un mercato da 1,4 miliardi di dollari entro il 2027. Un settore relativamente nuovo che nel 2017 era stimato a 617 milioni di dollari e cinque anni dopo, nel 2022, a circa 651 milioni, poco più, in parte anche a causa della pandemia che ha rallentato la crescita. Ora del 2027, stando alle previsioni, sarà dunque aumentato del 115%. Questo fa sì che il turismo sia la branca del mercato del benessere maggiormente in crescita.
Gli americani sono i più appassionati ai viaggi all’insegna del benessere: nel 2022, hanno spesso un totale di 267 milioni di dollari in soggiorni di questo tipo, cioè circa 717 dollari pro capite. Sono seguiti a stretto giro dagli europei, con un totale di 251 milioni di dollari, cioè 272 di dollari pro capite. Poi l’Asia Pacifica con 85 milioni, l’America Latina con 30 milioni, Medio Oriente e Nord Africa con 14 milioni e infine l’Africa Sub-Sahariana con 5 milioni.
Poiché i sexual retreats sono un fenomeno del tutto nuovo, non ci sono ancora dati precisi, ma gli esperti sono convinti che saranno determinanti per la crescita del turismo del benessere. Basti pensare che in media si possono spendere 15mila dollari per qualche giorno ad un sexual retreat.
La “vagipreneur” l’imprenditrice della vagina,così come è stata definita da importanti giornali,mi è sembrata la persona giusta per capire questo mondo.
Si chiama Pamela Madsen e si è conquistata questo soprannome grazie al suo impegno nel campo dell'infertilità prima e dei ritiri sessuali dopo.
È una vera e propria icona del settore.
La “vagipreneur” l’imprenditrice della vagina,così come è stata definita da importanti giornali,mi è sembrata la persona giusta per capire questo mondo.
Si chiama Pamela Madsen e si è conquistata questo soprannome grazie al suo impegno nel campo dell'infertilità prima e dei ritiri sessuali dopo.
È una vera e propria icona del settore.
I viaggi fanno bene al sesso, e questo da ben prima dell'avvento dei sexual retreat. In uno studio condotto dalla U.S. Travel Association, l’83% di coloro che viaggiano con i partner hanno detto che questo tipo di esperienze aiuta a mantenere la relazione viva e a riaccendere la passione. Il 28% ha inoltre detto che la vita sessuale è migliorata notevolmente dopo un viaggio, con risultati duraturi.
Considerato che il sesso è una parte fondamentale del nostro benessere, è normale che la gente sia disposta a spendere soldi per migliorare la propria intimità. Ma quello che contraddistingue i sexual retreats è che sono delle esperienze particolarmente costose: possono sfiorare i 20mila dollari per un viaggio di pochi giorni.
Back to the Body è un leader nel campo: ogni anno, offre diversi sexual retreats in giro per il mondo (dalla Francia al Messico), tendenzialmente nel lusso più sfrenato e per sole donne, sebbene esistano anche quelli per coppie e uomini. E’ stato fondato dall’americana Pamela Madsen, una donna con una folta chioma nera, gli occhi sorridenti e una spiccata vivacità. Negli anni Madsen si è conquistata il soprannome di “vagipreneur”, l’imprenditrice della vagina, grazie al suo impegno nel campo dell'infertilità prima e dei ritiri sessuali dopo.
“Non insegnamo il tantra,” ci tiene subito a precisare. “Facciamo educazione sessuale somatica, in uno spazio protetto e con l’aiuto di specialisti. Quindi il nostro è un modello terapeutico, non si tratta di sex work. Lavoriamo con il respiro, con i suoni, con il movimento, con la voce e con la scelta. Insegniamo il consenso e forniamo alle donne esperienze che consentano loro di imparare a comprendere il proprio corpo”.
I sexual retreats consistono in un mix di sessioni private con sessuologi somatici certificati, workshop con le altre donne e stimolazioni sensoriali secondo quanto previsto dal sexological bodywork, un metodo che guida verso nuove esperienze con il proprio corpo. I partecipanti vengono affiancati da uno specialista – di solito si tratta di un uomo – che segue loro per tutto il percorso. I temi di discussione sono la comunicazione del desiderio, l’immagine del proprio corpo, l’orgasmo. Il tutto in un ambiente protetto e sicuro.
“Non voglio scendere troppo nei dettagli perché si tratta di un percorso privato che cambia da donna a donna, però posso darvi la ricetta di base - dice Madsen -. Le donne si denudano durante le sessioni? No. Facciamo laboratori simili a quelli che si fanno a scuola. Non si tratta di donne sedute in cerchio che si masturbano insieme”.
Si tratta quindi di full immersion per conoscere meglio proprio il corpo, abbandonare qualunque forma di vergogna e di incertezza, identificare cosa procura piacere, e ridisegnare il proprio rapporto con gli uomini. Tutto con il fine ultimo di migliorare la propria vita sessuale.
“Cosa succede? Posso dirti cosa non succede - dice Madsen -. Gli uomini non si spogliano. Gli uomini non chiedono favori sessuali alle donne che affiancano. L'attenzione è sempre sulla donna. È un contatto a senso unico: le donne toccano gli uomini e non viceversa. Siamo specialisti e non surrogati sessuali”.
E’ fondamentale inoltre la presenza di un fotografo perché “ritrovare il proprio corpo significhi mettere via lo specchio e poi riprenderlo in mano”, dice Madsen. “Le donne possono quindi fare servizi fotografici con o senza vestiti, come preferiscono”.
Suzannah Weiss, una famosa sessuologa americana, dice che molti ritiri nascono dalla volontà delle donne di reclamare la propria sessualità in un mondo che ha spesso represso i loro desideri e le ha fatte vergognare. La maggior parte dei partecipanti ai sexual retreats sono infatti proprio le donne.
Questi soggiorni costosissimi sono sempre più diffusi per via dell'affermarsi della "sexual wellness", cioè l’idea che la sessualità faccia parte della nostra salute fisica e mentale: quindi, chi ha una vita sessuale felice, vive meglio in generale. I sexual retreats sono anche sempre più diffusi perché il benessere sessuale delle donne nello specifico è ormai grande oggetto di attenzione.
Le catene alberghiere più lungimiranti si sono quindi messe al passo con i tempi dando vita ai sexual wellness retreats. Secondo il Global Wellness Institute, statunitensi e medio orientali sono i clienti numero uno, in quanto sono i popoli che spendono di più quando viaggiano. Ma ci sono anche gli Europei, i primi per numeri di viaggi all’insegna del benessere: 301 milioni nel 2022.
Gli esperti ritengono inoltre che il Covid abbia dato una notevole spinta al mondo della sexual wellness, e in particolare alla popolarità dei sexual retreats. Durante il lockdown, molti si sono concentrati sul miglioramento di se stessi, avendo più tempo per conoscere meglio il proprio corpo e per avere rapporti con i partner, secondo Weiss. Questo ha fatto sì che siano emersi problemi sessuali da cui prima si era "distratti".
I retreats di Back to the Body variano dagli 8,000 ai 18,000 dollari per una settimana in base alla location, che cambia di volta in volta, e al numero di partecipanti, che varia da sei a 16. Intimacy Moons, un altro retreat americano particolarmente famoso, costa 12,500 dollari per tre giorni a Washington D.C.
Sul sito, viene spiegato che la tariffa garantisce “un pacchetto completo che comprende il trasporto privato da e per l'aeroporto, un'ora di consultazione pre-ritiro, sei ore di seminari personalizzati e due sessioni post-ritiro.”
In realtà non si tratta di un pacchetto particolarmente completo: il prezzo non include né voli né alloggio. E questo è solo il prezzo base per il retreat a Washington D.C., ma viene prontamente specificato che coloro in cerca di uno scenario diverso possono svolgere il ritiro in località ben più idilliache, come Barbados, Bahamas, Martha's Vineyard e Miami.
Una tentazione non indifferente, chiaramente ad un sovraprezzo importante. Il costo totale dei ritiri di Intimacy Moons, che è circa un terzo dello stipendio medio annuale in Italia, spiega perché i retreat siano pensati “esclusivamente” per i dirigenti d’azienda. Il sito dice infatti che “i ritiri privati offrono una vacanza ideale e discreta per i dirigenti e i loro partner che cercano di ricucire relazioni angosciate, superare le barriere della comunicazione sessuale o ricostruire la fiducia in seguito a un’infedeltà.”
Madsen ritiene che il prezzo dei retreat sia giustificato dall’importanza del percorso che viene fatto.
“Si tratta di un ritiro per il benessere sessuale delle donne sicuro, sano, consensuale. Le sosteniamo nel raggiungimento dei loro obiettivi e della loro prossima evoluzione. Quello che vediamo nelle nostre donne è che dopo aver fatto questo lavoro sul loro corpo, a volte si sposano. A volte tornando a fare appuntamenti. A volte divorziano. A volte cambiano lavoro. A volte si trasferiscono. Fanno grandi cambiamenti nella loro vita.”