Il mestiere
più antico
del mondo

Il mercato della prostituzione è in continuo aumento: solo in Italia, alimenta un mercato da 4,7 miliardi di euro. Dentro e fuori i confini della legalità
di Silvia Martelli

Si dice che la prostituzione sia la professione più antica di sempre: i documenti sumeri del 2400 a.C. sono i primi a menzionarla come occupazione nell’antica Babilonia. Il mercato ha continuato ad espandersi di secolo in secolo, e non è mai stato così vasto. Si stima che al mondo oggi ci siano circa 52 milioni di prostitute.

Secondo un rapporto Istat, in Italia, la prostituzione è un mercato da 4,7 miliardi di euro. Un business che interessa circa 3 milioni di italiani e che nel 2022 vedeva impegnate 90mila lavoratrici stabili e 20mila occasionali, che ricorrevano al sesso a pagamento solo in caso di necessità economiche.

Nel mondo, il mercato genera 99 miliardi l’anno e dal 2016 al 2022, secondo il Bedbible Research Center, è cresciuto del 5% di anno in anno. È rimasto invece invariato il dato della composizione dei sex worker: l’80% sono donne.

Quello della prostituzione è un mercato particolarmente complesso per via delle diverse leggi che la riguardano nel mondo, e che riflettono la visione sociale - e morale - del sex work.

Gli esperti del settore ritengono che questo modello sia particolarmente pericoloso perché le donne si ritrovano a dover scegliere se lavorare con qualcuno, ad esempio in un bordello, e quindi rischiare l’arresto, oppure lavorare legalmente da sole, tendenzialmente per strada, quindi, correndo rischi più grandi per quanto riguarda la loro incolumità.

Gli esperti del settore ritengono che questo modello sia particolarmente pericoloso perché le donne si ritrovano a dover scegliere se lavorare con qualcuno, ad esempio in un bordello, e quindi rischiare l’arresto, oppure lavorare legalmente da sole, tendenzialmente per strada, quindi, correndo rischi più grandi per quanto riguarda la loro incolumità.

La prostituzione nel mondo

In buona parte del mondo, le organizzazioni di categoria si battono quotidianamente per legalizzare la prostituzione. “Facciamo continuamente pressione sui politici”, dice Niki Adams, la portavoce di English Collective of Prostitutes, il movimento più importante del settore nel Regno Unito, nonché lei stessa una prostituta.

Le leggi che riguardano la prostituzione possono essere raggruppate in quattro modelli: proibizionismo, abolizionismo, regolamentazione e decriminalizzazione. Adams è una grande conoscitrice dell’abolizionismo, poiché in vigore nel Regno Unito. Secondo questo modello, la prostituzione in sé non è illegale, ma sono proibite le attività connesse, come il lenocinio (cioè lo sfruttamento della prostituzione altrui) e la gestione di bordelli.

“Le leggi sulla prostituzione vietano ai sex worker di lavorare con qualcun altro, anche se ci sono prove che dimostrano che è molto più sicuro lavorare all'interno di un locale che in strada, ed è più sicuro lavorare con qualcuno che non da soli - dice Adams -. Ci troviamo costantemente a dover aiutare donne della nostra rete che vengono accusate di gestire un bordello o addirittura di traffico di migranti solo perché lavorano con qualcun altro in un locale”.

Anche Italia, Francia, Islanda, Irlanda del Nord, Canada, Corea del Sud, Svezia e Norvegia hanno questo modello, che è anche noto come modello nordico poiché implementato per la prima volta dalla Svezia nel 1999.

“Alcuni Paesi europei, a partire dalla Svezia, hanno introdotto la criminalizzazione dei clienti - spiega Adams -. E questo è stato un disastro per le lavoratrici del sesso. Sostengono che le lavoratrici del sesso siano state depenalizzate, ma non è assolutamente vero: lo stigma e la discriminazione sono aumentati e le lavoratrici del sesso devono ancora affrontare misure punitive”.

mld
99
valore in dollari del mercato della prostituzione globale
mln
52
numero di prostitute
nel mondo
Lo stato,
il più grande
pappone
mld
4,7
valore in euro del mercato della prostituzione in Italia
2
Paesi nel mondo che hanno decriminalizzato
la prostituzione
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Lo stato,
il più grande
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valore in euro
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della prostituzione
in Italia
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Paesi nel mondo
che hanno decriminalizzato
la prostituzione

“Per le prostitute che lavorano in strada significa essere spinte in zone più isolate - dove la violenza è più diffusa - per sfuggire alla polizia”, spiega Adams. “Per quelle che lavorano in gruppo nei locali, si tratta di decidere ogni giorno se lavorare in modo meno sicuro o rischiare l'arresto. Nessuna donna debba prendere questa decisione, ed è per questo che stiamo facendo pressione per la depenalizzazione”.

Numero di prostitute nel mondo
Dati in milioni
Fonte: Bedbible Research Center

Il modello del proibizionismo è ancora più severo di quello nordico: la prostituzione è illegale in tutto e per tutto. Non si possono vendere, comprare e facilitare servizi sessuali a pagamento. Questo tipo di leggi sono diffuse nei Paesi particolarmente religiosi, come Arabia Saudita, Egitto, Filippine, Iran, Bangladesh ed Emirati Arabi, ma anche in Cina e Russia.

Sabrina Sanchez è un’altra prostituta, nonché la direttrice della più importante associazione di sex worker in Europa, la European Sex Worker Rights Alliance, detta ESWA. Secondo Sanchez, il proibizionismo è un modello “del tutto difettoso”, così come illustrato da numerosi report di Amnesty International, Human Rights Watch ed altre importanti organizzazioni non profit. Questo perchè il modello dovrebbe aiutare le donne ad uscire dalla prostituzione, ma invece sta succedendo il contrario, spiega.

C’è poi la regolamentazione della prostituzione, secondo la quale la prostituzione è legale, ma è soggetta a specifiche norme e regolamenti statali. Ad esempio, i sex worker spesso devono ottenere licenze o registrarsi presso le autorità locali, così come bordelli e altre attività commerciali legate alla prostituzione devono ottenere permessi specifici. La prostituzione è consentita solo in determinate aree o locali designati, come quartieri a luci rosse o bordelli.

Dove la prostituzione
è legale
Le leggi nel mondo
Illegale
Legale/Illegale
Parzialmente
Legale
Fonte: World Population Review

Le prostitute possono essere tenute a sottoporsi a regolari controlli sanitari per prevenire e controllare la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili. Godono inoltre di protezione legale contro la violenza, lo sfruttamento e la coercizione. Infine, le attività legate alla prostituzione sono soggette a tassazione, come qualsiasi altra attività economica legale. Germania, Paesi Bassi, alcuni stati dell’Australia, Svizzera e Austria applicano questo modello con l’obiettivo di integrare la prostituzione nella società in modo controllato e sicuro, bilanciando interessi pubblici e protezione dei sex worker.

Infine c’è la decriminalizzazione, un modello in cui la prostituzione non è soggetta a sanzioni penali, ma non è necessariamente regolamentata dallo stato come un'attività legale e commerciale. Consiste nella rimozione totale di leggi che criminalizzano la prostituzione. A differenza della regolamentazione, la decriminalizzazione non impone un sistema di licenze, registrazione o di zone specifiche per le attività di prostituzione.

I sex worker operano come qualsiasi altro cittadino, rispettando le leggi generali del paese. La Nuova Zelanda ha adottato questo sistema nel 2003, con il Prostitution Reform Act. Hanno seguito le sue orme anche alcuni stati dell’Australia, come il Nuovo Galles del Sud e nel 2022 il Belgio.

Gli hotspot

La prostituzione non è mai stata così diffusa come oggi. Secondo uno studio di Bedbible, nel 2016 c’erano 40 milioni di prostitute. Nel 2022, ce n’erano 12 milioni in più, un aumento del 30%. Si stima che il Paese con più prostitute sia la Cina, seguita da India, Stati Uniti, Filippine e Messico.

Gli esperti dicono che l’aumento della prostituzione è una naturale conseguenza di una serie di condizioni, in primis le crisi economiche, che con la mancanza di opportunità lavorative adeguate e i salari bassi hanno portato molti, specialmente le donne, a entrare nel mondo della prostituzione per sopravvivere. C’è infatti una diretta correlazione tra prostituzione e povertà.

Paesi con più prostituzione
Dati in milioni
Fonte: Bedbible Research Center

Secondo Adams, l’aumento della prostituzione è dovuto a “dieci anni di austerità e tagli che in particolare hanno preso di mira donne e madri single”. Le associazioni del settore ritengono il governo direttamente responsabile per le difficili situazioni che vivono molte prostitute, accusando una mancanza di politiche efficaci per sostenere le persone vulnerabili, come sussidi sociali, accesso all'istruzione e assistenza sanitaria.

“Puntiamo il dito direttamente contro il governo perché è lui il primo a promuovere la prostituzione - dice Adams -. Quando diciamo che lo Stato è il più grande pappone, intendiamo dire che lo Stato è responsabile di aver spinto le donne a prostituirsi. Le madri single, in particolare, si sono date alla prostituzione per far fronte alla situazione, per sfamare le famiglie, per sopravvivere in tempi economicamente molto duri. E invece di essere lodate per questo, le donne vengono criminalizzate.”

I prezzi

Secondo Sanchez, la direttrice di Eswa, a peggiorare la situazione ci sono i prezzi stagnanti da quasi un decennio. Le tariffe sono anche influenzate da fattori come la localizzazione geografica, la legislazione, il tipo di servizio offerto e il livello di rischio associato. Nei Paesi sviluppati, come gli Stati Uniti e l'Europa occidentale, possono variare da circa 100 a 500 dollari l'ora per servizi base, con prezzi più elevati per servizi di lusso o specializzati. In città come New York, Londra o Parigi, le tariffe possono superare i mille dollari l'ora per lavoratrici di alto livello o escort di lusso.

Nei Paesi in via di sviluppo, i prezzi sono invece più bassi a causa delle condizioni economiche: nel Sud-est asiatico e in America Latina, i servizi possono costare dai 10 ai 50 dollari. In Paesi con leggi severe contro la prostituzione, i prezzi sono influenzati dal rischio di arresto e dalle pratiche clandestine, rendendo i servizi più costosi. Le tariffe sono anche influenzate dalla domanda locale e dalle dinamiche di mercato, con una grande fluttuazione dei prezzi in base alla stagione turistica, ad esempio in Thailandia, Colombia e Brasile.

Prezzi medi delle prostitute
Fonte: Bedbible Research Center

Un altro elemento chiave per capire il mercato della prostituzione è l’immigrazione: una buona parte dei sex workers è solitamente formata da stranieri. Per esempio, le stime indicano che circa il 60-70% delle prostitute in Germania sono immigrate, principalmente dall'Europa dell'Est, dall'Africa e dall'Asia.

Secondo l’Australian Institute of Criminology, a Sydney circa il 50% dei sex worker è nato all'estero, e molti provengono dall'Asia. In Italia, secondo il Codacons nel 2022 il 55% delle prostitute erano straniere, provenienti principalmente dai paesi dell’Europa dell’Est e dall’Africa. La stessa Sanchez, la direttrice ESWA, è un’immigrata: nata e cresciuta in Messico, è scappata dalle violenze del Paese cercando rifugio in Europa circa 20 anni fa. Ma senza documenti era difficile farsi una vita e così ha preso la strada della prostituzione. Un percorso comune per le donne immigrate illegalmente, spiega Adams.

Quello che abbiamo notato qui in Regno Unito è che il razzismo nel mercato del lavoro fa sì che per gli immigrati, e in particolare per le donne immigrate, sia difficile trovare un lavoro dignitosamente retribuito in altri settori. Per molti, il lavoro sessuale è quindi l’opzione migliore tra tante brutte opzioni.
Niki Adams,
prostituta e portavoce di English Collective of Prostitutes

Le associazioni di categoria fanno del loro meglio per portare alla decriminalizzazione e per aiutare le prostitute a proteggersi e difendersi. “Una delle prime cose che facciamo è dare un foglio scritto alle prostitute con una panoramica delle leggi che esistono”, dice Adams. “Questo per metterle in una posizione migliore per difendersi e per cercare di lavorare in un modo che non sia illegale. Ma è molto difficile: ogni azione che fai per cercare di proteggerti dall'arresto ti mette in realtà più in pericolo. Se hai qualcuno che fa da receptionist nell'appartamento in cui lavori, diventa un bordello e ti mette a rischio di arresto. Se dici a un'amica dove stai andando, può essere arrestata in base alle varie leggi che regolano la prostituzione, l'istigazione e il controllo della prostituzione.”

Quando le prostitute vengono arrestate, le associazioni cercano di far cadere le accuse dicendo che non è nell'interesse pubblico perseguire le prostitute. Adams dice che pubblicizzare i singoli casi di solito è di grande aiuto poiché una buona parte del pubblico nel Regno Unito è d’accordo che la criminalizzazione della prostituzione minaccia la sicurezza dei sex worker. “Siamo vulnerabili perché siamo criminalizzate - spiega -. Penso che l'opinione pubblica stia andando nella giusta direzione e che il movimento guidato dalle lavoratrici del sesso per la depenalizzazione stia diventando più forte... siamo davvero determinate, non ci arrendiamo.”

La determinazione di Adams e delle sue colleghe, è molta, ma è innegabile che le prostitute al giorno d’oggi vivono una situazione difficile nella maggior parte dei Paesi del mondo. Come dice Sanchez, “non c’è alcun posto felice per le prostitute”.