Frontiere

Super
computer

Nati per affrontare problemi irrisolvibili, i supercalcolatori hanno aperto la strada all’intelligenza artificiale. Oggi sono una risorsa strategica per industrie e governi. Gli Stati Uniti guidano la corsa ma l’Europa ha un piano, che parte dall’Italia

Il supercomputer più potente del mondo esegue 2.746 milioni di miliardi di operazioni al secondo

Se tutti gli abitanti della Terra facessero un’operazione al secondo per un anno, eseguirebbero 258 milioni di miliardi di operazioni (8,2 miliardi di abitanti per 31.536.000 secondi)

Quanti anni servirebbero, al ritmo di una operazione al secondo, a tutti gli abitanti della Terra per eguagliare la potenza di calcolo dei 10 supercomputer più potenti?

Tuolumne - USA

1,1 anni

Leonardo - Italia

1,2 anni

LUMI - Finlandia

Fugaku - Giappone

2,1 anni

Alps - Svizzera

2,2 anni

HPC6 - Italia

2,3 anni

Eagle - USA

3,3 anni

Aurora - USA

7,7 anni

Frontier - USA

8 anni

El Capitan - USA

10,6 anni

Per sviluppare la stessa potenza di calcolo che El Capitan esprime in un secondo, una persona dovrebbe fare un’operazione al secondo per 87 miliardi di anni

di Antonio Larizza
dd aprile 2025

Se chiedete a uno scienziato che cos’è un supercomputer, lui vi risponderà: «È quella cosa che viene subito prima di quello di cui ho realmente bisogno». Questa risposta è molto più di una battuta: è una bussola. Una guida per comprendere le macchine per il calcolo non umano.

È il puntino rosso che dice: “voi siete qui”. E che indica le frontiere del sapere, il luogo dove nuove scoperte convivono con problemi irrisolvibili. Dove una macchina e gli uomini che l’hanno costruita provano a superare i limiti del possibile. Talvolta riuscendoci, talvolta fermandosi «subito prima».

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Viaggio nell'Italia del supercalcolo

Segui il viaggio del Sole 24Ore nell’Italia del supercalcolo. Usa le frecce per spostarti da una tappa all’altra. Questa mappa si aggiorna ogni volta che vengono pubblicati nuovi articoli o video dell’inchiesta «Uomini, macchine e intelligenze artificiali che elaborano il futuro»

Oggi il supercomputer più potente del mondo è americano. Si chiama El Capitan ed è di proprietà della Nasa. Può eseguire 1,7 quintilioni di operazioni al secondo. Un numero difficile da comprendere: per sviluppare la stessa potenza di calcolo, un essere umano dovrebbe eseguire un’operazione al secondo per 87 miliardi di anni.

El Capitan guida la Top500, la classifica dei 500 supercomputer più veloci del mondo che viene aggiornata ogni sei mesi. Se si guardano i dati aggregati per nazione, si scopre che l’Italia è sul podio.

Con 14 supercalcolatori censiti a novembre 2024, il nostro Paese è primo in Europa per potenza di calcolo installata. Il supercomputer italiano più potente si chiama Hpc6: è di proprietà dell’Eni ed è il quinto più potente del mondo.

Nella classifica globale, l’Italia è terza dopo Stati Uniti (molto lontani) e Giappone (molto vicino). Siamo davanti a Svizzera, Germania, Finlandia e Cina.

Top tenicona cursore

Superpotenze di calcolo

L’evoluzione, dal 1993 a oggi, della classifica Top500 relativa ai primi 10 Paesi al mondo per potenza di calcolo installata
America Europa Asia Oceania Africa
Svezia Svezia Svezia Svezia Svezia Svezia Svezia Svezia 10° 10° 10° 10° Austria Russia Russia Russia Russia Russia 10° Arabia Saudita Arabia Saudita Arabia Saudita Arabia Saudita Arabia Saudita 10° 10° 10° India India India 10° Irlanda 10° 10° Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Giappone Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Germania Giappone Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito Regno Unito 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Francia Cina Cina 10° 10° Cina Cina Cina Cina Cina Cina Cina Cina Cina Cina Canada Canada Canada Canada Canada Canada Canada Canada Canada Canada Canada Canada 10° 10° 10° 10° 10° Australia Australia Australia Australia Australia Australia Australia Australia Australia Australia 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi Paesi Bassi 10° 10° 10° 10° 10° Australia Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera Svizzera 10° 10° 10° 10° 10° Finlandia Finlandia Finlandia 10° 10° Spagna Spagna Spagna Spagna 10° 10° Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud Corea del Sud 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° Taiwan Taiwan Polonia Polonia 10° 10° Brasile ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 10° 10° 10° 10° 10° 10° 10° 1993 1993 1994 1994 1995 1995 1996 1996 1997 1997 1998 1998 1999 1999 2000 2000 2001 2001 2002 2002 2003 2003 2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014 2015 2015 2016 2016 2017 2017 2018 2018 2019 2019 2020 2020 2021 2021 2022 2022 2023 2023 2024 2024 GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV GIU GIU NOV NOV

Nella 2017 la Cina guidava la classifica mondiale. Il paese del Dragone è rimasto in zona podio fino al novembre del 2023. Oggi è sesto, anche se nessuno può escludere, come del resto per tutti gli altri paesi, che in Cina siano in funzione supercomputer non censiti.

La velocità con cui cambiano le prime posizioni in classifica conferma una sfida in atto tra i continenti. Una sfida per il primato nel supercalcolo spinta dall’intelligenza artificiale. Più precisamente, dall’incontro tra le potenti Gpu Nvidia e gli algoritmi capaci di addestrare i grandi modelli linguistici (LLM). Incontro che ha reso possibile l’intelligenza artificiale generativa.

Un’intelligenza capace di comprendere il linguaggio naturale e generare autonomamente testi, video e immagini. OpenAI con ChatGpt è stata la prima a sfruttare questo mix nel novembre 2024. Poi sono arrivati gli altri a competere sul mercato: inclusi i cinesi di DeepSeek.

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Sei facce del supercalcolo globale

Aggregazioni per specifici indici ricavate dalla classifica Top500 di novembre 2024

Senza i supercomputer spinti dalle Gpu di Nvidia oggi, semplicemente, non ci sarebbe l’intelligenza artificiale generativa. Non saremmo ancora passati dalla teoria (nota da decenni) alla pratica. Si spiega così perché i data center sparsi per il mondo stiano mutando pelle: da infrastrutture per servizi cloud e storage dei dati a centri per il calcolo ad alte prestazioni che rende artificiale l’intelligenza.

Tutto questo ha trasformato i “nuovi” data center in infrastrutture strategiche. Centri di potere che negli Usa sono in mano perlopiù alle grandi big tech private: Google, Amazon e Microsoft.

Lo sviluppo è caotico ed energeticamente non sostenibile sul lungo periodo, tanto che il mondo della ricerca sta concentrando gli sforzi per trovare chip meno energivori. Ma bisogna fare in fretta.

C’è un dato che spiega perché, meglio di tutti: Nvidia ha comunicato che, con l’aumento delle prestazioni, presto il singolo armadio di un supercomputer assorbirà fino a 700 kW di energia: 700 kW di energia in meno di un metro quadrato!

L’ente internazionale IEEE (Institute of electrical and electronics engineers) stima che già oggi i data center consumino, a livello globale, più dell’intero Messico: 600 TWh all’anno contro 550. Energia che serve ad alimentare le risorse di calcolo assorbite da ChatGpt e dai suoi simili per rispondere alle nostre richieste: i nostri prompt – come si chiamano in gergo – che non fanno che aumentare. Mettendo in secondo piano i prompt dell’ambiente, che restano inascoltati.

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La gara tra Paesi, continenti, settori e produttori

Come sono cambiate le forze in campo dal 1993 ad oggi

In questo scenario, l’Intelligenza artificiale rischia di fare la fine di Internet, e cadere nelle mani del mercato e di pochi privati con dimensioni sovranazionali. È già così.

L’Europa – in ritardo sul fronte dei prodotti, ma più attenta al bene comune – è oggi l’unico continente che tra mille difficoltà può tentare di cambiare le cose.

Il Vecchio Continente, in questo momento, ha la più grande infrastruttura di supercalcolo pubblica al mondo, di cui il Cineca di Bologna è uno dei nodi principali. E insieme agli Stati membri sta investendo fondi pubblici per potenziare ulteriormente questa infrastruttura, creando le AI Factory.

Sono “fabbriche del supercalcolo” corredate da servizi, da mettere a disposizione, gratuitamente, delle industrie, ma anche di Pmi e Pubbliche amministrazioni, per attività di ricerca e innovazione, con l’obiettivo di far nascere un ecosistema di prodotti e servizi di intelligenza artificiale europea.

Una delle prime due AI Factory sta nascendo proprio a Bologna, grazie a 430 milioni di euro di fondi comunitari.

Hpc & geopoliticaicona cursore

Una sfida intercontinentale

Gli equilibri tra Paesi e continenti per potenza di calcolo installata espressa in TFlop al secondo: il trend dal 1993 a oggi

Bologna è diventata capitale europea dei big data e del supercalcolo grazie a scelte lungimiranti prese oltre 30 anni fa. Oggi il Dama Tecnopolo ospita, oltre al supercomputer Leonardo del Cineca, i quattro supercomputer del Centro europeo per le previsioni meteo a medio termine (Ecmwf) e il data center dell’Infn, dove confluiscono i dati degli esperimenti del Cern.

Il supercalcolatore Leonardo è il 20esimo sistema di supercalcolo del Cineca – che è un consorzio interuniversitario per il calcolo ad alte prestazioni fondato nel 1967 – e presto sarà affiancato da una macchina 40 volte più potente.

L’avamposto italiano nel settore è presidiato anche da Leonardo – con il supercomputer Da Vinci specializzato in applicazioni per la difesa, Enea – che ha inaugurato Cresco8, il supercalcolatore che avrà il compito di accelerare la ricerca sulla fusione nucleare – e l’Istituto italiano di tecnologia, che a Genova con Franklin indaga problemi irrisolti in ambito medico, ma non solo.

E ancora l’Università di Pisa, laSissa di Trieste, Fastweb a Bergamo, il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici di Lecce, il CRS4 in Sardegna. Ognuno di questi soggetti ha almeno un supercomputer.

Per fare rete è anche stato istituito il Centro nazionale di ricerca in High-Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, uno dei cinque Centri Nazionali istituiti dal PNRR e dedicati a settori strategici.

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I supercomputer italiani più potenti

Dove sono i 14 supercomputer italiani presenti nella classifica Top500 di novembre 2024

Questa corsa senza sosta alla potenza di calcolo vede all’orizzonte i computer quantistici, capaci di fare in una manciata di minuti, consumando pochissima energia, i calcoli che a un supercomputer richiedono anni. Napoli, Roma, Firenze, Padova sono i nodi di questa rete nascente con al centro i Qbit.

Anche i modelli di apprendimento evolveranno e gli algoritmi che governano le elaborazioni diventeranno più efficienti. Verrà allora un giorno in cui avremo più potenza di calcolo di quella necessaria?

Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica e pioniere italiano del supercalcolo, ci ha risposto di no, perché la «complessità non ha limiti»: ogni problema risolto apre la strada a nuovi problemi da risolvere.

I sistemi di supercalcolo evolveranno, ma resteranno «quella cosa che viene subito prima di quello di cui abbiamo realmente bisogno». La corsa per migliorarli, quindi, non si arresterà: a ogni nuova generazione, ne servirà una più potente. Perché l’istinto dell’uomo di superare i propri limiti correrà sempre più veloce di qualsiasi supercomputer.

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