ITALIAN SUCCESSION

Aperto il testamento: Marina e Pier Silvio raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie
7 luglio 2023

Articoli di: Andrea Biondi, Paolo Bricco, Monica D’Ascenzo, Marco Ferrando, Barbara Fiammeri, Maria Latella, Marigia Mangano, Emilia Patta, Luca Salvioli

di Marigia Mangano
Silvio Berlusconi consegna le chiavi del controllo di Fininvest a Marina e Pier Silvio, garantisce a Barbara, Eleonora e Luigi il 40% del suo patrimonio e dona 100 milioni a testa al fratello Paolo Berlusconi e alla compagna Marta Fascina e 30 milioni all’amico Marcello Dell’Utri.

La nuova mappa dell’impero del Cavaliere è contenuta in un testamento olografo fatto di tre paginette in cui Silvio Berlusconi si limita a tracciare le direttrici chiave della divisione dell’impero.

Un tesoro stimato da Forbes in 6,4 miliardi che insieme a Fininvest contiene un portafoglio immobiliare, fatto di ville e appartamenti, e poi gli yacht, le opere d’arte, investimenti e la liquidità.

Nessun dettaglio o valutazione sui singoli cespiti dell’eredità, ma solo un principio di massima che assegna la quota disponibile del patrimonio ai figli nati dal matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio.

Le quote nel gruppo Fininvest prima e dopo il testamento

Dopo
Al netto delle azioni proprie
Organigramma del gruppo Fininvest prima del testamento Quote del gruppo Fininvest dopo il testamento
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I tre testamenti

Il testamento svela il momento in cui Silvio Berlusconi ha iniziato a preoccuparsi del futuro dopo di lui. Il destino di Fininvest è stato deciso diciassette anni fa, nel 2006, quando, ad Arcore, Berlusconi di suo pugno ha sigillato il cuore della futura divisione dell’impero: «Lascio la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi».

Il patrimonio immobiliare

Tra i business non quotati, hanno un peso rilevante le società che gestiscono le di case di proprietà in Italia e nel mondo
Organigramma del patrimonio immobiliare

Le due aggiunte successive, ben più ravvicinate nel tempo e datate 2020 e 2022, segnano gli anni in cui le condizioni di salute del Cavaliere sembravano peggiorare. Qui Berlusconi non dimentica le tre persone a lui più care, l’ultima compagna Marta Fascina (che ha recapito al notaio le ultime disposizioni personalmente), il fratello Paolo e l’amico fraterno Marcello Dell’Utri.

Per loro pensa a una donazione e chiede a Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora (escludendo quindi, di fatto, Luigi) di riservarla dalle loro eredità, 100 milioni ai primi due e 30 milioni a Dell’Utri: «Per il bene che gli ho voluto - è la dedica - e per quello che loro hanno voluto a me».

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Gli assetti della nuova Fininvest

Le ultime volontà del Cavaliere assegnano, dunque, a Marina e Pier Silvio la continuità dell’impero. I figli maggiori riceveranno singolarmente il doppio dall’eredità del padre rispetto a quanto otterranno Barbara, Eleonora e Luigi.

Con l’attribuzione dell’intera “quota disponibile”, sia Marina sia Pier Silvio riceveranno infatti il 29% ciascuno dell’intero patrimonio oggetto di successione, mentre i figli avuti da Veronica Lario otterranno singolarmente il 14% dell’eredità. Equilibri complessivi che, applicati agli assetti azionari di Fininvest, consegnano il controllo indiscusso della finanziaria ai figli maggiori.

Le principali controllate

Le performance finanziarie delle aziende strategiche parte della galassia Finivest
Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore

Ma solo insieme, però. Perché, come osservato in una nota diffusa dalla stessa Marina Berlusconi, nessuno degli eredi «deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest». Guardando a Fininvest, infatti, Marina tra la quota già detenuta del 7,81%, l’8,33% della quota cosiddetta ’legittima’ e il 10,40% dalla quota disponibile arriva a detenere il 26,54%; lo stesso calcolo vale per Pier Silvio che detiene un’identica quota di diritti di voto nella holding (pari al 26,54%).

Insieme i due fratelli maggiori controllano dunque il 53% di Fininvest. A Barbara, Eleonora e Luigi che già dividevano in parti uguali una quota del 21,87% va solo la loro parte di ’legittima’, ovvero una quota complessiva del 24,99% che porta la partecipazione dei tre fratelli, figli di Veronica, al 47 per cento.

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Il nodo dell’assegnazione

La scelta di Silvio Berlusconi di non entrare nel merito della ripartizione del suo patrimonio, apre dunque un iter complesso in cui i cinque eredi dovranno definire in modo puntuale la nuova mappa delle proprietà. Perché se in Fininvest gli assetti sono immediatamente ricostruibili, più complesso per tutto il resto del patrimonio. Un patrimonio immenso, che in valore si può conteggiare in 6,4 miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d’arte e liquidità.

La parte più consistente è contenuta in Fininvest, certo, con i suoi 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate e quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi, cioè Ei Towers e Prosieben. Ma c’è poi il patrimonio immobiliare, le residenze da sole valgono 100-150 milioni, dalla Villa di Arcore a quella di Macherio ma poi ci sono le case per le vacanze a Porto Rotondo e a Cannes con un valore stimato in circa 700 milioni, concentrato soprattutto nella holding Dolcedrago.

Il capitale sociale di MFE-MEDIAFOREUROPE

Quota % del capitale sociale nominale complessivo
Il capitale sociale di MFE-MEDIAFOREUROPE
Vivendì ha trasferito nel trust Simon Fiduciaria il 18,5% della sua partecipazione
Nota: Il dato percentuale è calcolato applicando la seguente formula: numero di Azioni MFE B + MFE A detenute da ciascun azionista

Infine c’è da capire l’effettiva liquidità. Si apre così un cantiere immenso e molto complesso da gestire nel corso del quale i legali di tutti gli eredi valuteranno se su questa enorme massa valga la pena consigliare di accettare con beneficio di inventario. Tanto più che toccherà a quegli stessi eredi “saldare” le donazioni fatte dal padre. Da qui la necessità di un inventario che possa quantificare cespiti e liquidità per agevolare la ripartizione secondo le linee guida tracciate dal Cavaliere.

Azionariato di Banca Mediolanum

Quota %
Azionariato di Banca Mediolanum
Fonte: Banca Mediolanum. Aggiornamento: aprile 2022
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Nuovi rapporti di forza interni alla famiglia

Nessuno dei cinque figli controllerà da solo Fininvest, come precisato da una nota ufficiale della famiglia. Ma insieme, Marina e Pier Silvio, quello stesso controllo potranno esercitarlo in piena autonomia. Con il 53% assegnato loro dal padre, i due figli maggiori potranno prendere le decisioni ordinarie e straordinarie sul futuro dell’impero che ha il controllo di Mfe (ex Mediaset) con il 50%, è presente nell’editoria con il 53,3% di Mondadori, partecipa al 30% Mediolanum, detiene il 100% del Teatro Manzoni e, dopo la cessione del Milan, possiede il Monza calcio.

E lo potranno fare senza temere minoranze di blocco, nemmeno quella rappresentata dal 47% assegnato dal padre ai loro fratelli Barbara Eleonora e Luigi. A sancire questo principio e con esso il controllo assoluto del ramo Marina-Pier Silvio è il combinato disposto delle ultime volontà del Cavaliere e dello statuto di Fininvest che affida le maggioranze delle assemblee ordinarie e straordinarie al Codice Civile, senza prevedere particolari maggioranze qualificate in alcuna situazione.

Lo statuto della finanziaria, fuori dal listino azionario, non indica e non prevede, infatti, maggioranze qualificate nella governance della società. All’articolo 21 del documento si fa riferimento alle norme di legge: «Per la Costituzione e le deliberazioni delle assemblee, tanto ordinarie quanto straordinarie, così in prima come nelle successive convocazioni, si applicano le disposizioni di legge». E cosa prevede la legge? Agli articoli 2368 e 2369 del codice civile si stabilisce che le delibere vengano assunte sempre con la maggioranza assoluta, anche in sede straordinaria.

L’unico caso in cui è prevista la maggioranza di due terzi è l’assemblea straordinaria in seconda convocazione, opzione che viene messa in pratica solo se non si dovesse raggiungere il quorum costitutivo che è pari a più della metà del capitale. Il punto, però, è che Marina e Pier Silvio hanno già più della metà del capitale in loro possesso e dunque appare difficile, salvo in caso di strappi interni al ramo, che si arrivi alla seconda convocazione.

Sembra dunque profilarsi un ruolo più “patrimoniale” della holding italiana Quattordicesima, di proprietà di Luigi, Barbara ed Eleonora. Di fatto, singolarmente, trattandosi di una società unica controllata dai tre figli del Cavaliere, rappresenta in termini assoluti il primo azionista singolo di Fininvest, con il 47%.

Eppure, se si confrontasse quella stessa quota con il peso complessivo di Marina e Pier Silvio, titolari del 26,54% ciascuno attraverso due holding distinte, i tre figli di Veronica Lario sarebbero in minoranza. Sarà dunque centrale nel futuro della finanziaria la sintonia e l’unità di vedute tra Marina e Pier Silvio che, se dovesse improvvisamente mancare, ribalterebbe le posizioni di forza disegnate da Silvio Berlusconi.

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Le famiglie

Marina Berlusconi
nascita
10 agosto 1966 (56 anni)
istruzione
Maturità classica
carica
Presidente di Fininvest e Mondadori
Quota holding

La più somigliante fra i figli a Silvio Berlusconi - è prima di tutto una sopravvissuta. E’ il simbolo di una delle poche dinastie italiane create da un imprenditore demiurgo che non siano state disarticolate oggettivamente, livellate geometricamente, minimizzate umanamente dalla forza spaventosa e dalla personalità strabordante del fondatore.

Una forza spaventosa e una personalità strabordante non soltanto negli affari, tanto che dagli affari tutta questa energia si è trasfusa nella politica e nella vita pubblica. Ma, anche, nell’intimità del perimetro dell’immaginario e della costruzione di sé e del senso delle cose. Perché il vitalismo del padre – espresso secondo i canoni di un italiano nato prima della Seconda guerra mondiale e diventato adulto durante il Boom economico – ha sempre avuto una idea (e una pratica) delle donne, appunto, da anni Trenta e da anni Cinquanta.

Per tutte queste ragioni Marina – con il suo percorso classico da manager nelle aziende di famiglia – è, al di là della sua posizione da capoazienda ormai da anni di un pezzo significativo dell’universo economico berlusconiano, una persona – prima che una Ceo - solida e non annichilita da un padre di simile peso, scabrosità e preponderanza.

di Paolo Bricco

Pier Silvio Berlusconi
nascita
28 aprile 1969 (54 anni)
istruzione
Maturità classica
carica
Amministratore delegato Mfe, ex Mediaset
Quota holding

“Ragazzi, da stasera, da domani noi facciamo un click e torniamo a essere un’azienda viva, piena di energia e forza”. Era commosso Pier Silvio Berlusconi davanti ai dipendenti Mediaset, raccolti nello Studio 20 a Cologno Monzese subito dopo il funerale del padre. Cinquantaquattro anni, figlio del primo matrimonio con Carla Dall’Oglio, due anni in meno della sorella Marina, è a lui che si guarda per i destini di Mediaset, ora Mfe, di cui è vicepresidente esecutivo e ad.

A 21 anni è già padre di Lucrezia Vittoria, nata da una relazione con la ex modella Emanuela Mussida. E a 52 anni è nonno. Dal 2002 è legato a Silvia Toffanin, da cui ha avuto altri due figli. E per vivere la scelta è caduta sulla Liguria: Portofino, lontano da riflettori e social. La Tv è stata comunque sempre la passione di Pier Silvio (che conta anche un’ospitata a Drive In).

Negli anni ha unito poi quella per l’attività fisica. Che ha portato in dote un fisico palestrato e, qualche tempo fa, anche una copertina di Men’s Health con i suoi consigli per la palestra. Dopo il liceo classico ha studiato filosofia, ma non ha terminato gli studi. Negli anni, dopo una lunga carriera interna, si è trasformato nel baluardo di Mediaset, anche contro gli attacchi. Ultimo quello di Vivendi nel 2016. Che Pier Silvio non ha mai perdonato, essendo arrivato in concomitanza con i guai al cuore del papà.

di Andrea Biondi

Barbara Berlusconi
nascita
30 luglio 1984 (38 anni)
istruzione
Laurea in Filosofia
carica
Cda Fininvest, ad Quattordicesima
Quota holding

Prima figlia di Silvio Berlusconi e della seconda moglie Veronica Lario, Barbara Berlusconi è nata a Arlesheim (Svizzera), come tutti i figli di Veronica Lario, nel 1984. Il padre decise fin da subito di segnare il suo cammino con una scelta più politica che personale nell’individuare il padrino di battesimo, che fu Bettino Craxi, allora presidente del consiglio.

Barbara Berlusconi si forma, poi, presso il Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza, dove si diploma al liceo classico nel 2003. Nel settembre dello stesso anno il suo debutto in finanza: entra a far parte del Cda Fininvest. Dopo la laurea triennale in filosofia con 110 e lode nel 2010 all'Università Vita-Salute San Raffaele, entra invece nel board di Ac Milan, di cui diventa vicepresidente e ad con delega alle funzioni sociali non sportive. In quegli anni si lega sentimentalmente al calciatore brasiliano Alexandre Pato.

Da altre due relazioni nascono i suoi cinque figli: Alessandro (2007) ed Edoardo (2009), avuti da Giorgio Valaguzza; Leone (2016), Francesco Amos (2018) ed Ettore Quinto (2021) avuti dall'attuale compagno Lorenzo Guerrieri. È anche ad della holding Quattordicesima, che detiene la quota del 21,41% di Fininvest ed è partecipata pariteticamente dai tre figli di Veronica Lario.

di Monica D’Ascenzo

Eleonora Berlusconi
nascita
7 maggio 1986 (37 anni)
istruzione
Laurea in economia
carica
Cda Fondazione Milano Onlus
Quota holding

Seconda figlia di Silvio Berlusconi e Veronica Lario, Eleonora è una Millennial tendenza intimista. Un’anima da artista che, più per far piacere alla famiglia che per passione, a 18 anni se ne andò a New York per studiare economia alla St.John University.

Anni dopo, al momento della laurea, per la foto ricordo arrivò anche il padre e del resto negli anni americani Eleonora e il Cavaliere si sentivano spesso al telefono. Raccontava lei: “mi chiama e comincia sempre con la stessa domanda “Che si dice oggi in America?”. C’era Eleonora accanto a lui a Cleveland quando, nel 2006 , Berlusconi subì un intervento al cuore.

Laurea in economia, dunque, ma la Millennial Eleonora avrebbe voluto dedicarsi alla musica. Ha studiato arpa ed è, dicono, una brava arpista. Ha una bella voce ma suo padre doveva insistere molto per farla cantare, nelle serate d’estate a Villa Certosa. Eleonora detesta esibirsi.

Con la sorella Marina condivide l’amore per gli animali: cani, cavalli ma ha pure, dicono, posseduto per qualche tempo un serpente. E, come tutti nella famiglia Berlusconi, subisce il fascino del bello. Anni fa, per dire, ha scoperto una passione per la gemmologia e a Londra, allieva di istituto molto stimato nel settore, si è diplomata gemmologa.

Arpista, appassionata di cavalli e di pietre preziose, Eleonora ha avuto tre figli dal compagno Guy Binns, l’ex modello dal quale si è separata un paio di anni fa. Con lui ha vissuto anche all’estero: Londra, poi un periodo in Australia e infine il ritorno in Brianza.

I viaggi, la musica, la scelta di una vita appartata la avvicinano molto allo stile della madre Veronica. Ma per i suoi tre figli, Riccardo, Flora e Artemisia (tutti trilingue: italiano, inglese e tedesco), non ha voluto la scuola Steineriana.

di Maria Latella

Luigi Berlusconi
nascita
27 settembre 1988 (34 anni)
istruzione
Laurea in economia
carica
Presidente Cda Holding Quattordicesima
Quota holding

L’ultimogenito. Per alcuni il “predestinato”: nome del nonno; segretaria la stessa Marinella che ha vissuto tutta l’ascesa professionale del padre; casa a Milano, in via Rovani nella prima villa di famiglia; propensione per la finanza e il business. Nato nel 1988 ad Arlesheim, come gli altri due figli di Silvio Berlusconi e Veronica Lario, dopo la maturità ha ottenuto la laurea in Economia alla Università Bocconi, master a Londra in Jp Morgan, stage alla Sartor di Matteo Arpe, a 19 anni entra a far parte del Cda di Mediolanum.

Si capisce subito che il business è la sua cup of tea. Dal 2014 è presidente del Cda della holding Quattordicesima con all’interno le quote in Fininvest (di cui è consigliere) appartenenti ai tre figli di Veronica Lario. La holding investe in venture capital e private equity. Il comune denominatore è l’innovazione: Bending Spoons (creatrice della app Immuni) o anche Young platform (crypto) o un affare che, secondo ricostruzioni, non avrebbe incontrato il favore del padre: completato la scalata della piattaforma societaria che gestisce “Grindr”, la nota app per incontri gay.

Molto religioso, amante della privacy, passione per il Milan (altro segnale) è sposato con Federica Fumagalli, conosciuta ai tempi dell’università.

di Andrea Biondi

Marta Fascina
nascita
9 gennaio 1990 (33 anni)
istruzione
Laurea in lettere e filosofia
carica
Deputato della Repubblica Italiana

Che cosa farà Marta Fascina? La domanda circola di bocca in bocca tra tutti i parlamentari e dirigenti di Forza Italia. Semplice deputata, come gli azzurri vorrebbero che restasse? Nel testamento è indicata come beneficiaria di 100 milioni di euro.

A nessuno era sfuggito l’ingresso nel Duomo di Milano per i funerali dell’ex premier mano nella mano con Marina Berlusconi e la sua presenza alla cremazione assieme alla famiglia.

Classe 1990, trentatrè anni, Fascina cresce a Napoli e solo da ragazza si traferisce a Roma, dove comincia a frequentare le feste mondane e infine quelle “eleganti” del Cavaliere. Poco si sa di quel periodo, data la proverbiale riservatezza del personaggio (“muta” è uno dei suoi appellativi nel mondo azzurro, oltre al più malizioso “badante”), ma un bonifico sul suo conto del 30 luglio 2013 di 12.500 da parte di Berlusconi con causale “erogazione liberale” testimonia che a quella data Marta è già nel cuore del Cavaliere.

Nel 2018, quando all’improvviso il nome di Fascina è imposto nella lista di quelli da far eleggere a tutti i costi, arriva anche la ribalta della politica. Il fidanzamento con Berlusconi è reso noto dal settimanale Diva e Donna. E il 22 marzo del 2022 arrivano infine le nozze simboliche, con tanto di abiti nuziale e torta, ma senza certificati che avrebbero compromesso lo stato dell’eredità.

di Emilia Patta

Veronica Lario
nascita
19 luglio 1956 (66 anni)
istruzione
Diploma liceo artistico
professione
Attrice

Nella vita di Veronica Lario nata Miriam Bartolini c’è un prima, un dopo e ancora un altro dopo. Ci sono i primi 18 anni a Bologna, studentessa del liceo artistico. La scoperta del teatro e la carriera di attrice. C’è il dopo Silvio. Raccontato nella biografia realizzata da chi scrive, “Tendenza Veronica”. Un grande amore per entrambi, prima nascosto, poi pubblico con la nascita dei tre figli e il matrimonio. Un rapporto complesso ma certamente profondo. “Quando torna a casa da Roma non gli parlo di politica, gli parlo d’amore” diceva lei dopo l’arrivo di Silvio Berlusconi a palazzo Chigi.

Appassionata lettrice di quotidiani e di libri, curiosa di filosofia, Veronica è stata prima di tutto madre dei suoi figli. Ma anche, almeno fino ai primi anni Duemila, compagna e confidente di Silvio. Il terzo “dopo” arriva nel 2009. Veronica scopre che il marito è stato a Casoria ospite della festa per i 18 anni di Noemi Letizia. La goccia che fa traboccare un vaso già colmo di frustrazione. Rende pubblica la rottura: il Cavaliere non la perdonerà.

Il divorzio sarà lungo e travagliatissimo. Silvio Berlusconi, di fatto, interromperà per sempre i rapporti con Veronica anche se negli ultimi anni, per il matrimonio del figlio Luigi o per un compleanno dei nipoti, almeno formalmente si erano rivisti. Ai funerali Veronica c’era. In seconda fila, accanto alla nipotina Flora. Di tutti i “dopo” l’ultima fase è stata certamente la più amara.

di Maria Latella

Carla Elvira Lucia Dall’Oglio
nascita
12 settembre 1940 (82 anni)
istruzione
diplomata
Prima moglie di Silvio Berlusconi

“Carissimo Silvio, sei stato un grande uomo e un grande papà per i nostri figli. Ricorderò per sempre la bellezza degli anni trascorsi insieme. Un abbraccio infinito, Carla Elvira Dall’Oglio”. Nel necrologio pubblicato il 13 giugno scorso, c’è tutto il senso di un rapporto che non si è mai interrotto.

Divorziati dal 1985, Carla Dall’Oglio e Silvio Berlusconi hanno continuato a vedersi, a parlarsi, uniti da molti fili. I figli, innanzitutto, Marina e Piersilvio, ma anche l’aver condiviso i primi passi dell’ irresistibile ascesa di lui. Carla Dall’Oglio aveva 24 anni e Berlusconi 29 quando si incontrarono alla fermata di un tram, a Milano. Sposati un anno dopo e insieme per vent’anni. Dopo la separazione, Carla scelse una vita di grande discrezione. Non c’era ai funerali dell’ex marito e l’ultima volta in cui si è vista in una pubblica occasione risale al 2009, per L’ Ambrogino d’oro assegnato alla figlia Marina.

Con la primogenita e con Piersilvio, dopo il divorzio Carla si trasferi in Inghilterra dove una giovanissima Marina ha anche fatto per qualche tempo la commessa, in un negozio di abbigliamento. Un rapporto intenso e profondo, quello tra Marina e sua madre. A Valbonne, in Provenza, vivono in ville vicine e Carla Dall’Oglio ha continuato a frequentare l’ex marito nelle speciali ricorrenze di famiglia. Quelle dalle quali è stata invece esclusa Veronica. Per le due mogli di Berlusconi la rottura del matrimonio ha avuto epiloghi totalmente diversi.

Per Carla la separazione fu amara ma negli anni la relazione con il Cavaliere si è riproposta in forma di amicizia. Con Veronica invece niente è più stato come prima.

di Maria Latella

Paolo Berlusconi
nascita
6 dicembre 1949 (73 anni)
carica:
Presidente onorario Il Giornale

Edilizia, editoria. E comunque una carriera molto legata al fratello Silvio, di cui è stato consigliere, anche privilegiato, in tutte le fasi della vita. Al punto da essere indicato nel testamento come beneficiario di 100 milioni di euro. Paolo Berlusconi, il fratello minore, 73 anni, 13 in meno dell’ex Cavaliere era stato subito tirato in ballo per un’entrata in scena politica dopo la morte del fratello. Ma è stato il primo a capire che non sarebbe stato il caso, quantomeno di attirarsi attacchi e quant’altro che evidentemente non avrebbero tardato rivangando anche vicende giudiziarie a suo carico degli anni passati, a partire da alcuni episodi di tangenti in epoca di Prima Repubblica.

La svolta imprenditoriale per Paolo è stata nel 1990, con la legge Mammì, l’ex cavaliere dovette cedere la società editrice de “Il Giornale” a Paolo di cui è stato editore di riferimento fino alla vendita del 70% alla famiglia Angelucci e alla carica di presidente onorario. Silente, ma sempre presente accanto al fratello maggiore, Paolo è stato socio dagli inizi, dall’avventura Edilnord. Sposato due volte, e due volte separato, ha 4 figli e successive storie da copertina: la modella e conduttrice Katia Noventa, poi la showgirl Natalia Estrada e, successivamente, la showgirl Carolina Marconi. Al fratello Silvio l’ha accomunato anche la passione per il calcio: dal Milan all’avventura successiva al Monza.

di Andrea Biondi

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I personaggi chiave

Arrigo Roveda
nascita
6 agosto 1962 (60 anni)
istruzione
Laurea in Giurisprudenza
carica
Notaio

Arrigo Roveda è il notaio milanese che, secondo le indiscrezioni, è stato incaricato di aprire il testamento di Silvio Berlusconi. Nella sede di via Mario Pagano, a precisa domanda, ha risposto ai giornalisti con riserbo “'non parlo di temi legati alla vicenda di cui i giornali stanno trattando in questi giorni - ha detto -. Lo faremo a bocce ferme, semmai dovesse ancora interessare.

“E non credo” perché “prima” non interessavo a “nessuno”. Arrigo Roveda è un nome di spicco dello studio Rlcd di Milano. Nella sua lunga carriera ha svolto un ruolo attivo in importanti enti di categoria. In particolare, ha rivestito l’incarico di presidente del Consiglio notarile di Milano dal febbraio 2013 al febbraio 2017. Ha collaborato con Il Sole 24 Ore.

Notaio di fiducia di Berlusconi, negli anni ha curato questioni relative alla Fininvest, al Milan e quelle che segnarono la nascita di Forza Italia. Senza dimenticare gli accordi firmati con la ex moglie Veronica Lario per la vendita della loro villa in Sardegna.

di Luca Salvioli

Giuseppe Spinelli
nascita
81 anni
istruzione
Diploma di ragioneria
carica
Presidente holding personali Berlusconi

Giuseppe Spinelli è il ragioniere contabile di Silvio Berlusconi dal 1978. Un uomo di fiducia. Noto alle cronache sopratutto per due ragioni. La prima è che fu vittima di un sequestro lampo nel 2012 nella sua abitazione a Bresso, insieme alle moglie, allo scopo di ricattare l’ex premier.

I rapitori furono condannati. Il suo nome inoltre uscì nell’ambito dell'inchiesta Ruby, in particolare per il suo ruolo di pagatore delle olgettine, le ragazze ospiti delle serate di Arcore. Per l’eredità ha un ruolo chiave perché presidente delle holding personali del Cavaliere.

È il custode della storia contabile delle principali attività di Berlusconi. È inoltre al governo della Dolcedrago, cui afferisce una rilevante parte delle proprietà immobiliari oggetto di eredità.

di Luca Salvioli

Gianni Letta
nascita
15 aprile 1935 (età 88 anni)
istruzione
Laurea in Giurisprudenza
carica
ex sottosegretario di Stato

“Aiutò l’ambrosiano Berlusconi a comprendere il rito romano” disse di lui Giulio Andreotti. E questo certamente è stato l’iniziale e principale contributo di Gianni Letta all’ascesa politica del Cavaliere di cui fu consigliere e amico personale. Fu Letta, che Berlusconi volle vicepresidente di Mediaset nel 1987, ad istruire la discesa in campo, ad accompagnarlo passo passo nella conquista di Palazzo Chigi.

Si racconta che fu lui ad organizzare prima dell’incarico il faccia a faccia tra Berlusconi e l’allora Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro. Ma l’importanza di Letta divenne palese nella gestione della Presidenza del Consiglio di cui è stato sottosegretario in tutti i governi del Cavaliere. Un ruolo che gli ha dato modo di gestire i dossier più importanti: dall’intelligence alle nomine. Mai stato deputato, senatore o ministro, mai avuto la tessera di Forza Italia. Per lui solo “ruoli istituzionali”.

Un unicum nella coorte del Cavaliere, una presenza costante e potente sempre dietro le quinte, capace di “dialogare con tutti, utile a sciogliere nodi”. L’ultimo è stato riavvicinare Berlusconi e Giorgia Meloni dopo mesi di tensioni: quando a marzo lo hanno visto varcare il portone di Palazzo Chigi parecchi sono stati i sospiri di sollievo.

di Barbara Fiammeri

Fedele Confalonieri
nascita
6 agosto 1937 (85 anni)
istruzione
Laurea in Giurisprudenza
carica
Presidente Mfe (ex Mediaset)

Fedele Confalonieri è, in questa storia, la “persona normale”. Avrebbe potuto fare il preside di un liceo classico di Milano. O il commercialista che, nel suo studio in zona Fiera, dispensa buoni consigli. O, anche, l’imprenditore in proprio con fabbrica nel Varesotto. Oppure l’ordinato manager di una multinazionale. Perché ha razionalità, buon senso, attitudine non nevrotica alla risoluzione dei problemi.

Invece, Confalonieri è stato attratto dall’amico Silvio in giovane età. E, appunto, ha rappresentato uno dei suoi due doppi. Silvio Berlusconi e il sulfureo Marcello Dell’Utri. Silvio Berlusconi e il metodico Fedele Confalonieri. Appunto la “persona normale”, in una storia che di “normale” non ha nulla.

Il problema dell’origine dei capitali iniziali, l’edilizia, l’ombra di Cosa Nostra nella Milano città aperta alla criminalità organizzata negli anni Settanta, la TV negli anni Ottanta, la pubblicità, il rapporto con la politica nella Prima repubblica, il calcio, la discesa in campo del Berlusconi fondatore di Forza Italia, il conflitto con la magistratura, la non tanto tranquilla vecchiaia della TV commerciale circondata da nuove tecnologie e nuovi media. Nulla, dunque, né di “ordinario” né di “normale”. Con, in tutto questo, Confalonieri persona “ordinaria” e “normale”.

di Paolo Bricco

Adriano Galliani
nascita
30 luglio 1944 (78 anni anni)
istruzione
Diploma di geometra
carica
Ad del Monza (calcio)

Le strade di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani si incrociano nel 1979, quando quest’ultimo guida Elettronica industriale, una piccola realtà che portava in Italia il segnale delle televisioni straniere: è il partner giusto nel momento giusto, per il futuro Cavaliere alle prese con il progetto di costruzione di una rete nazionale.

È un incontro che cambia la vita a entrambi: a compiere il salto più grande è proprio Galliani, che nel 1986 si ritrova amministratore delegato di Mediaset. Una carica che conserva per quattro mandati, fino al 1998: intanto inizia anche la lunga stagione al Milan, con i primi successi in campionato e in giro per l’Europa. L’avventura al vertice dei rossoneri si chiuderà solo nel 2017, con il passaggio del club alla proprietà cinese, con un bilancio impressionante: 29 trofei vinti, in Italia e fuori, quasi uno all’anno.

Ma Galliani, che dal 2018 al 2022 occupa anche uno scranno da senatore a Palazzo Madama, resterà molto poco fuori dal campo: dal 2018 torna protagonista con l’acquisizione del Monza sempre da parte di Berlusconi. Giusto il tempo di riportare la squadra dalla serie C alla Serie A e di sfiorare la qualificazione alla Conference League.

di Marco Ferrando

Urbano Cairo
nascita
21 maggio 1957 (66 anni)
istruzione
Laurea in Economia e Commercio
carica
Presidente di Torino, Cairo ed Rcs (anche ad)

Urbano Cairo, editore della Sette e del Corriere della Sera, ha pochi punti in comune con Silvio Berlusconi: non foss’altro per la distanza fra la prodigalità e la tendenza all’espansione del “maestro” e l’occhiuto e ossessivo controllo dei conti dell’“allievo”. Uno, però, lo possiede. Ha costruito il suo destino sul fallimento dell’establishment italiano.

Cairo, da giovane, è stato assistente personale di Berlusconi. Al di là della narrazione autoprodotta dal primo in merito al lavoro per il secondo, esiste una radicale analogia. Berlusconi realizza negli anni Ottanta la TV commerciale, mentre altri imprenditori più titolati di lui falliscono. Viene osservato con superiorità dagli Agnelli e non è mai accettato nel santuario di Mediobanca, dove Enrico Cuccia ammette le famiglie del capitalismo italiano che sottostanno alle sue regole ed eseguono (sempre) le sue indicazioni.

Cairo nel 2016 diventa il proprietario – anzi, il “padrone” – del quotidiano di Via Solferino inserendosi come un ago nel tessuto friabile e sfilacciato di quel che resta delle vetuste famiglie del capitalismo italiano che, anche nell’editoria, erano use obbedir tacendo a Enrico Cuccia e a Gianni Agnelli, che però non ci sono più da tempo. È, questa, la vera continuità funzionale fra Berlusconi e Cairo.

di Paolo Bricco

Vincent Bolloré
nascita
1 aprile 1952 (71 anni)
istruzione
Laurea in Economia
carica
Presidente e ceo gruppo Bolloré

«La data della mia ritirata si avvicina. Non sono più niente, sono solo un semplice consigliere». Era il 16 gennaio 2022 e Vincent Bolloré rispondeva così alle domande dei senatori francesi nell’ambito di una commissione d’inchiesta sulla concentrazione nei media. E indicava i suoi 70 anni, di lì a poco, come la data spartiacque. Che questo sia avvenuto veramente non è condiviso da tutti. Il finanziere bretone avrebbe ancora una grande influenza sul suo impero. Ne sono convinti i giornalisti del Journal du dimanche che sta per finire sotto il controllo di Bolloré via Lagardere e che contestano la nomina del direttore di Geoffroy Lejeune, marchiato come di estrema destra.

Eppure la festa di pensionamento, con tanto di abiti tradizionali, si è tenuta a Ergué-Gabéric, in Bretagna. A metà febbraio 2022, in coincidenza con i 200 anni dell’azienda di famiglia. Che in origine era una cartoleria. Ma dall'arrivo di Vincent Bolloré nel 1981, che l’ha comprata per due franchi, il gruppo è cresciuto trasformandosi in un colosso, con attività fino ai porti e alla logistica.

Nato l’1 aprile 1952, inizi in banca, molto religioso, Bolloré ha vantato e vanta solidi appoggi, come quello con Nicolas Sarkozy. Il suo è un percorso che lo ha visto sotto l’ala protettiva del banchiere Antoine Bernheim con l’ingresso in Italia nell’universo Mediobanca e nelle Generali. Spesso si discute del metodo Bolloré: entrare nelle società per poi arrivare in un modo o nell’altro a prendere le redini. Ci ha provato anche con la Mediaset di Berlusconi.

di Andrea Biondi

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Il libro

I BERLUSCONI
I numeri, i protagonisti, i nodi cruciali dell'eredità del Cavaliere
Che quota di controllo detengono i cinque figli nati dai due matrimoni di Silvio Berlusconi? Quali sono le partecipazioni di Fininvest nelle controllate? Che quota ha Vivendi in Mfe? Sono queste le domande da cui è nato Italian succession, lo speciale di Lab24 che illustra la posta in gioco dell’eredità imprenditoriale del Cavaliere. Un racconto fatto di dati e grafici, ma anche dei ritratti di familiari e personaggi chiave della vita di Silvio Berlusconi. Dopo l’apertura dei tre testamenti, lo scorso 5 luglio, il racconto di Lab24 si è arricchito di contributi finora inediti che indagano sui possibili scenari aperti dalle disposizioni del Cavaliere, le prospettive per gli eredi, i nodi cruciali per la nuova governance delle aziende di famiglia e la sfida della “terza generazione”. Ne è nato un libro per raccontare chi sono I Berlusconi e comprendere quale sarà il futuro dell’impero costruito dal fondatore Silvio Berlusconi.
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Per approfondire
di Fabio Tamburini
articoli di Biondi, Bricco, D'Ascenzo, Ferrando, Fiammeri, Latella, Mangano, Patta, Salvioli
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