Sono ben 37 delle 85 città europee monitorate quelle in cui oltre il 90% dei cittadini si dichiara soddisfatto del proprio contesto urbano. Tra queste sei sono italiane: Trento (in testa appunto), Trieste, Cagliari, Bergamo, Brescia e Bolzano.
L’Italia, però, viaggia a due velocità: dal lato opposto della classifica sulla qualità della vita percepita altrettante sei città (su sette) sono italiane, tra quelle in cui meno del 70% dei cittadini è felice del territorio in cui vive. Subito dopo i tarantini, tra i “meno soddisfatti” si incontrano gli abitanti di Reggio Calabria, Catania, Palermo, Napoli e Messina, insieme ai residenti di Atene.
Sei soddisfatto della città in cui vivi?
I risultati del sondaggio nelle città prese in esame: graduatoria in base alla percentuale di persone soddisfatte
La rilevazione “Quality of life in European cities”, condotta dalla Commissione Europea con il contributo dell’Istat in 85 città europee, è rivolta ad accrescere la conoscenza sulla qualità della vita percepita in ambito urbano.
A differenza della storica indagine del Sole 24 ORE sulla Qualità della vita nelle province italiane, l’indagine non raccoglie informazioni statistiche oggettive, ma rileva l’opinione soggettiva dei cittadini in relazione a determinati aspetti della propria vita.
Il sondaggio misura quindi il livello di soddisfazione dei cittadini verso la vita nella propria città, sia in termini generali che rispetto a specifiche dimensioni (lavoro, servizi pubblici, sicurezza, ambiente, amministrazione locale e così via). Viene chiesta anche l’opinione sulla capacità inclusiva del territorio (nei confronti delle minoranze), sul ruolo delle reti sociali, sulla la fiducia verso i propri concittadini e sulle opportunità offerte dalla città (in termini di lavoro e alloggio).
Si tratta di aspetti fortemente correlati alla qualità della vita e dai risultati emerge quanto il luogo in cui si vive può influire nella percezione del benessere di una popolazione.
Entrando nel dettaglio delle risposte, Trento sembra perdere il primato tra le 85 città europee monitorate solo quando la soddisfazione misurata viene messa in relazione alla situazione finanziaria del proprio nucleo familiare: in questo caso l’opinione è positiva solo per l’86% degli intervistati, mentre le famiglie “economicamente” più felici si incontrano in Lussemburgo; in questo caso a tallonare Trento sale, subito dopo, Bergamo.
Com’è cambiata la qualità della vita percepita nelle città
Confronto rispetto a cinque anni fa: % di persone che ritengono migliorata o peggiorata la qualità della vita
Ad offrire un ulteriore spunto di analisi è il confronto con l’edizione precedente dell’indagine, da cui emerge come è cambiata la qualità della vita percepita negli ultimi cinque anni. A risultare in netto calo rispetto al 2019 è proprio la “felicità” di chi abita i nostri capoluoghi: delle prime 20 città con la più alta incidenza di cittadini che dichiarano in peggioramento il benessere del proprio territorio solo una (Amsterdam) non è italiana; in particolare oltre il 60% ritiene in calo la qualità della vita a Reggio Calabria, Venezia e Roma.
A ritenere che il modo di vivere nella propria città sia migliorato negli ultimi cinque anni sono in particolar modo le città dell’Europa dell’Est che, così, sembrano avanzare in un processo di convergenza verso il resto dell’Unione. Particolarmente positive sono le opinioni dei residenti delle città polacche: Bialystok e Danzica presentano le percentuali più alte di cittadini che hanno notato un miglioramento (rispettivamente del 62% e del 58,3%).
La rete sociale
Percentuali di persone che ritengono, in caso di bisogno, di poter ricevere aiuto non materiale e materiale da amici, vicini o altre persone
Tra le altre città europee, le percentuali più alte di persone che ritengono di poter ricevere aiuto materiale da amici, vicini o altri vicini (oltre l’80%) si registrano nelle città polacche di Danzica, Cracovia e Byalistock, a Praga, Copenaghen e nelle due città finlandesi di Helsinki e Oulu.
Tra le città italiane, le percentuali più alte si registrano a Verona, Trento, Bergamo, Bologna, Milano, Roma e Trieste (con valori tra il 72% il 75%); quelle più basse sono invece a Taranto, Catania, Bari, Messina, Napoli e Pescara.
I servizi pubblici
Indice sintetico sulla percezione dell’efficienza dei servizi pubblici nella città e % di persone soddisfatte dei diversi tipi di servizi pubblici
Ad incidere in modo particolare sulla percezione dei cittadini è la qualità dei servizi urbani che influenzano fortemente l’esperienza soggettiva della qualità della vita.
I servizi sanitari
Per quanto riguarda i servizi sanitari, medici e ospedali, la soddisfazione maggiore si osserva nelle città del Benelux, nelle due città austriache di Vienna e Graz e in molte città tedesche, austriache e francesi. Le percentuali più basse di gradimento (inferiori al 45%) sono invece registrate in Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia e nell’Italia meridionale.
Anche in questo caso l’Italia riflette lo storico divario Nord-Sud: le città settentrionali presentano percentuali oltre il 60% di cittadini soddisfatti per la sanità (il gradimento più alto, oltre il 70%, si rileva a Bologna, seguita da Verona, Firenze, Trieste e Parma); mentre nelle città del Sud sono tutte inferiori al 50 per cento. Le opinioni favorevoli oscillano tra il 30 e il 40% a Napoli, Catania, Palermo, Messina e Cagliari. Percentuali ancora più contenute a Sassari, Taranto e Reggio di Calabria (che con il 18,2% riporta il valore minimo).
In una situazione intermedia, invece, Roma e Genova (con percentuali attorno al 50%).
I trasporti pubblici
Le città italiane con le percentuali più alte di abitanti soddisfatti per il trasporto pubblico urbano (superiori all’80%) sono Milano (con l’81,9%), Trieste (81,8%) e Bolzano (81,5%). Questi valori sono simili a quelli di Monaco, Bordeaux e Amsterdam, mentre la prima in graduatoria risulta essere Vienna, con l’89,7%.
Le città dove invece meno della metà degli abitanti sono soddisfatti dei trasporti pubblici locali risultano essere in gran parte italiane - tra di esse vi sono Sassari, Bari, Pescara, Perugia, Napoli, Roma, Reggio di Calabria, Catania, Palermo e Taranto (con il valore minimo del 20,2%).
Gli spazi verdi
La disponibilità di spazi verdi varia dal massimo della città svedese di Malmö (con il 91,7% di popolazione soddisfatta) al minimo di Reggio di Calabria (14%).
In Italia, le quote più elevate di soddisfatti per parchi e giardini (superiori all’80%) sono rilevate a Trento ed a Bolzano, seguite da Cagliari, Bologna, Bergamo, Torino e Brescia. Si segnala dunque una diffusa soddisfazione per il verde nel centro-nord, sebbene siano presenti alcune eccezioni (come Roma e Genova).
Mercati, piazze e aree pedonali
Ad esprimere i livelli più alti di soddisfazione per gli spazi pubblici come mercati, piazze e aree pedonali in Europa sono le città di Lussemburgo (con il 90,6% di soddisfatti), Trento, Groninga (Paesi Bassi), Strasburgo (Francia), Oviedo (Spagna) e Malmö (Svezia). In Italia, oltre a Trento spiccano Bolzano, Torino, Brescia, Bologna e Bergamo.
L’ambiente urbano
Percentuali di persone soddisfatte della qualità dell'aria e del livello di rumore
Ai primi due posti per la qualità dell’aria troviamo Cagliari e Sassari (con, rispettivamente, il 90,9% e l’89,5% di residenti soddisfatti), seguite da Helsinki (Finlandia), Rostock (Germania), Reggio di Calabria, Oulu (Finlandia), Aalborg (Danimarca), Bialystok (Polonia), Perugia. Tutte queste città si caratterizzano per la prossimità al mare o per l’altitudine.
Meno soddisfatti, come prevedibile, gli abitanti di città densamente abitate (come Firenze, Catania, Verona, Bologna, Palermo, Venezia, Napoli, Roma, Torino e Milano) e di città industrializzate, tra le quali Bergamo, Parma e Brescia. Il valore più basso in assoluto è quello rilevato a Taranto (6%) che è anch’essa, com’è noto, sede di industrie nazionali.
Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, ad essere penalizzati dai livelli di rumore percepiti sono i residenti di Catania, Palermo, Taranto, Napoli, Messina, ma anche da quelli di Milano, Bucarest, Atene, Sofia, Roma, Parigi, Madrid, Genova.
La pubblica amministrazione
Indice sintetico sulla percezione dell’efficienza dell’amministrazione pubblica locale e % di persone che ritengono sia presente la corruzione nella Pa
Anche l’operato del proprio governo locale influenza direttamente la qualità della vita delle persone. L’amministrazione pubblica del territorio è valutata positivamente soprattutto nelle città del Benelux, in Irlanda, Danimarca, Austria e in alcune città dell’Europa dell’Est.
Nei centri urbani italiani l’indice assume valori piuttosto bassi: la scarsa efficienza della Pa pesa soprattutto nelle città sarde e siciliane e in quasi tutte le città del Sud (con l’eccezione di Bari).
Per quanto riguarda il fenomeno della corruzione, a percepirla presente sul territorio sono soprattutto i cittadini di Roma (74,2%) seguiti da quelli di Palermo (71,3%) e Napoli (61,5%). Valori simili sono registrati a Zagabria (Croazia), Riga (Lettonia), Bucarest (Romania), Heraklion (Creta), Lubiana (Slovenia). Il fenomeno risulta al minimo, invece, per i bergamaschi (qui solo il 10,6% ritiene che ci sia).
La casa e il lavoro
Percentuali di persone che ritengono facile trovare un buon lavoro nella città e trovare un buon alloggio a un prezzo ragionevole
A penalizzare la qualità della vita percepita a Reggio di Calabria e Taranto sono le opportunità di lavoro: qui solo l’1,6% ritiene facile trovare una buona occupazione, rispetto al massimo rappresentato da Praga dove ben il 75% della popolazione si ritiene soddisfatto delle offerte lavorative.
La polarizzazione tra le città italiane è molto forte, con Bolzano tra le prime in Europa con il 72,3% di cittadini sicuri che sia semplice trovare un lavoro soddisfacente, seguita da Milano, Trento, Brescia, Parma e Bergamo. I valori più bassi (inferiori al 20%) si riferiscono invece a Roma, alle città del Mezzogiorno, a Torino, Perugia e Genova.
In quasi tutte le città considerate, meno della metà dei residenti ritiene facile trovare un buon alloggio a un prezzo ragionevole. Il problema risulta fortemente accentuato per chi vive a Firenze, Milano e Bolzano, dove meno del 5% degli abitanti ritiene semplice trovare un alloggio a prezzi accessibili.
A Roma, pensano sia facile trovare un alloggio a prezzi ragionevoli il 26,4% degli abitanti - quota simile a quella di Barcellona e Bari.
Il benessere di stranieri, omosessuali, bambini e anziani
Percentuali di persone che ritengono che la città sia un buon posto in cui vivere per le persone in generale, per le minoranze etniche, per le persone omosessuali, per gli immigrati, per le famiglie con bambini piccoli e per le persone anziane
In molti casi, meno della metà della popolazione ritiene che la città sia un buon posto per vivere per la popolazione immigrata. A pensarla in questo modo sono soprattutto gli abitanti di varie città del Sud Italia (a Taranto e a Catania si registrano le percentuali più basse, pari al 38% e 40%), ma anche di Trieste e Genova, Roma, Firenze, Bolzano, Venezia, Bergamo, Verona, Cagliari, Parma, Perugia, Trento, Ancona, Torino e Napoli superano il 50% ma si collocano comunque al di sotto della media Ue (il valore è simile a quello di Atene e di altre città francesi e dell’Europa dell’Est).
Guidano invece la classifica di città percepite come più accoglienti per gli immigrati le città portoghesi, una polacca (Danzica) e tre città spagnole (Oviedo, Barcellona e Malaga). L’italiana che risulta più “aperta” agli immigrati è Bologna (77%).
Molto variabile l’opinione della propria città come un contesto “a misura di anziani”: la soddisfazione dei cittadini in questo caso varia dal 45,7% di Roma al 94,7% della città di Lussemburgo.
Tra le prime 15 città considerate più vivibili per gli over troviamo Trento, Trieste e Bergamo. Tra le ultime, oltre a Roma, si incontrano Lubiana, Atene, Catania, Taranto, Napoli, Sofia, Palermo e Milano (tutte con percentuali inferiori al 60%). Le città “a misura di bambini”, quindi adatte per le famiglie con bambini piccoli, riflettono la stessa spaccatura: qui la soddisfazione varia da minimo del 47,8% di Taranto al massimo del 94,5% di Braga (Portogallo).
Fra le migliori città italiane spicca ancora Trento. A Bologna, infine, si osserva une delle più alte percentuali di residenti (85,3%) che ritengono la città essere un buon posto per le persone omosessuali, affiancata da La Valletta, Groninga, Copenaghen, Malaga, Amburgo, Barcellona, Lisbona, Stoccolma, Monaco, Madrid, Amsterdam e Berlino (tutte con percentuali che superano l’80%).
In questo caso a Roma e a Milano le percentuali sono rispettivamente del 67,5% e del 74,3%, mentre le percentuali più basse si rilevano nel sud Italia, in Grecia e in varie città dell’Europa dell’est.
La sicurezza
% di persone che si sentono sicure a camminare da sole di notte nella propria città e percentuali di persone che si sentono sicure a camminare da sole di notte nella propria città e nel proprio quartiere
Infine la sicurezza, indipendentemente dal numero effettivo di reati commessi o denunciati in un territorio, può guidare in modo rilevante la percezione dei cittadini. La sicurezza percepita nelle città europee varia dal minimo registrato a Catania (dove a sentirsi sicuri sono solo il 16,9% dei cittadini), e il massimo di Copenaghen (86,5%).
Nella maggior parte delle città esaminate, le percentuali superano il 60%, ma tra le 26 città italiane, invece, supera questa soglia solo Verona (63%). Nel camminare da soli di notte meno del 30% degli abitanti si sentono sicuri a Bari, Parma, Venezia, Genova, Taranto, Milano e Catania.
Quote tra il 50 e il 60% dei residenti che dichiarano di sentirsi sicuri si rilevano invece a Bruxelles, Berlino, Budapest, Bucarest e nella città slovacca di Košice. Tra tutte le capitali analizzate, Roma è quella con la percentuale più bassa, seguita da Atene.